Imola. Ricorre il 29 settembre, la prima Giornata internazionale di sensibilizzazione sulla perdita e lo spreco di cibo, promossa dalla FAO. In tale occasione, la vicepresidente della Regione Emilia Romagna ed assessore al Welfare, Elly Schlein, accompagnata dal sindaco Marco Panieri, ha fatto visita al centro logistico della Fondazione Banco Alimentare dell’Emilia Romagna, che ha la sua sede regionale a Imola.
Ad invitare Elly Schlein e Marco Panieri è stato il presidente della Fondazione Banco Alimentare dell’Emilia Romagna, Stefano Dalmonte.
“La visita della vicepresidente della regione Elly Schlein è stata l’occasione per testimoniare il forte apprezzamento delle istituzioni per il prezioso lavoro svolto quotidianamente dal Banco Alimentare. Un impegno che è stato ancora più rilevante nella difficile fase dell’emergenza Coronavirus, nel corso della quale è stato dato sostegno ad un numero crescente di persone e famiglie messe in grave difficoltà dalle ripercussioni dell’emergenza stessa – ha spiegato il sindaco di Imola, Marco Panieri -. Da tempo conosco l’impegno del Banco Alimentare che, con il suo supporto alle organizzazioni benefiche convenzionate che si occupano di assistenza alle famiglie più in difficoltà, fornisce davvero un contributo determinate alla tenuta del tessuto sociale della nostra comunità. Per questo il Comune continuerà ad essere al fianco di questa importante realtà che proprio ad Imola ha la sua sede regionale” ha concluso il sindaco Panieri”.
A livello regionale, Banco Alimentare supporta circa 750 organizzazioni facendo arrivare aiuti alimentari in modo capillare a circa 120.000 persone. Nel 2019 ha distribuito 8.000 tonnellate di alimenti, equivalenti a 16 milioni di pasti donati gratuitamente. L’aumento delle richieste di aiuto a partire da marzo 2020, a causa dell’emergenza Covid-1, si è attestato tra il 15 e il 25%.
La prevenzione dello spreco alimentare migliora la resilienza della catena di approvvigionamento alimentare, aiuta il nostro pianeta e contribuisce alla sicurezza alimentare. È qui che entrano in gioco i Banchi Alimentari. In Europa 430 Banchi Alimentari appartenenti alla Federazione Europea dei Banchi Alimentari recuperano ogni giorno cibo sicuro e commestibile in eccedenza dalla catena di approvvigionamento agroalimentare e lo ridistribuiscono a più di 45mila enti di beneficenza che aiutano oltre 9,5 milioni e mezzo di persone bisognose.
L’attuale crisi di Coronavirus sta mettendo a dura prova i Banchi Alimentari europei. Secondo un rapporto pubblicato oggi da Feba, i Banchi Alimentari europei stanno registrando un aumento del 30% della domanda di cibo e il cibo è il bisogno più urgente. L’azione dei Banchi Alimentari è cruciale: a causa della chiusura delle attività commerciali o della riorganizzazione della produzione, negli ultimi mesi molte aziende della filiera agroalimentare hanno deciso di donare il cibo in eccedenza ai Food Banks. Il cibo di nessun valore per il mercato ha acquisito un nuovo valore, aiutando tutte le associazioni di beneficenza che hanno lavorato duramente di fronte alla crescente emergenza sociale. Senza i banchi alimentari questo cibo sarebbe diventato uno spreco. Ancora una volta, questi risultati evidenziano la missione fondamentale dei banchi alimentari e il loro ruolo chiave nel recupero, nella selezione, nello stoccaggio e nella ridistribuzione di cibo nutriente agli enti di beneficenza.
Grazie alle loro competenze e alla loro esperienza, i banchi alimentari europei possono dare un contributo forte e di grande impatto alla prevenzione delle perdite e degli sprechi alimentari, incrementando l’innovazione, le tecnologie e le infrastrutture che sono fondamentali per aumentare l’efficienza dei sistemi alimentari sia a livello europeo che globale e per raggiungere l’obiettivo 12.3 di SDG.