Un’inchiesta del canale britannico “Channel 4 News” afferma che la campagna elettorale del presidente americano Trump nel 2016 avrebbe utilizzato i dati degli elettori neri per profilarli, bombardarli di notizie false e dissuaderli dal recarsi alle urne.

Donald Trump (foto di Gage Skidmore from Peoria, AZ, United States of America)

Una strategia mirata a tenere lontano dalle urne in 16 Stati un elettorato potenzialmente democratico. Molti di questi stati, dal Wisconsin alla Pennsylvania, passarono, a sorpresa, e per poche migliaia di voti, dai democratici ai repubblicani.

Si tratterebbe dell’operazione denominata “Project Alamo“, con base a San Antonio, in Texas, in collaborazione con l’agenzia britannica Cambridge Analytica, travolta dalle accuse di aver manipolato le elezioni e costretta alla chiusura nel 2018.

Gli elettori sarebbero stati suddivisi in otto “platee” o “categorie”, in base al calcolo di un algoritmo e a modelli statistici. Uno di questi andava sotto il nome di “deterrence”, deterrente, inquadrabili nella frase: “Speriamo non vadano a votare”. In questo gruppo rientravano gli elettori che avrebbero probabilmente votato Clinton o non sarebbero andati. In stragrande maggioranza erano afroamericani.

Secondo l’inchiesta, la campagna si concentrò proprio su di loro, inondandoli, su Facebook, di “messaggi oscuri” che attaccavano in modo pesante la candidata democratica, mettendo in luce storie manipolate che la dipingevano come gelida nei confronti degli afroamericani.

L’obiettivo era suscitare rabbia, indignazione, gelo, e convincere gli afroamericani a non votare.

Un solo dato sulle elezioni USA del 2016: Hillary Clinton ebbe tre milioni di voti popolari in più di Trump, ma perse la presidenza per 80.000 voti in meno tra Michigan, Wisconsin e Pennsylvania, ter Stati dove il “Project Alamo” sarebbe intervenuto in modo massiccio.

Secondo Channel 4, in questo modo è finito nel mirino un nero americano su tre. Con quale effetto?

In mancanza di prove dirette, restano le statistiche. Due milioni di afroamericani che avevano votato per Barack Obama nel 2012, quattro anni dopo non si sono presentati.

(Tiziano Conti)