La canapa sta vivendo un nuovo periodo della sua storia. Per il 2021 il giro di affari previsto su scala europea è di 36 miliardi di euro, visto il crescente interesse da parte di vari settori tra cui farmaceutica, cosmesi, alimentare, packaging, edilizia e design. Lasciate, quindi, da parte gran parte delle paure create dal proibizionismo, è ora possibile andare alla riscoperta delle sue proprietà. Molte delle quali riguardano gli aspetti curativi. Tuttavia il suo percorso è reso complesso da una norma controversa e discussa.

In Italia la legge 242 del 2016, entrata in vigore a gennaio 2017, riconosce che la vendita dei prodotti a base di cannabis light è legale. Quindi si può vendere e comprare tutti i prodotti a base di canapa purché il contenuto di THC non superi lo 0.6 per cento. Recentemente è stata fatta una proposta di legge per accomunare le infiorescenze di canapa industriale ai prodotti di tabacco e tassarle, un modo di legittimare la produzione e la vendita di un prodotto di per sé sicuro, perché contenente meno dello 0,6% di THC e quindi non stupefacente. Questa proposta è stata respinta e questo lascia ancora il campo a interpretazione restrittiva che alcuni tribunali hanno fatto della legge 242/2016.

Ciò però non ferma la crescita nella vendita di prodotti a base di cannabidiolo, che sono in grande crescita. Il CBD è un metabolita della cannabis sativa, di cui è la seconda sostanza più abbondante, dopo il THC (tetraidrocannabinolo). Ma, mentre il THC è un componente psicoattivo che assunto in certe quantità può alterare percezione e umore, il CBD non è psicoattivo, non crea assuefazione, anzi ha proprietà rilassanti, antinfiammatorie e antidolorifiche, tanto che è conosciuto come “

” e non a caso viene usata anche in ambito farmaceutico.

Quindi il CBD e i suoi derivati come l’olio di CBD sono assolutamente legali in Italia e stanno assumendo sempre più importanza per quanto riguarda il benessere delle persone. Si va così a recuperare quella caratteristica di pianta medicinale riconosciuta per migliaia di anni fino all’avvento del proibizionismo della cannabis.

Diverse sperimentazioni cliniche hanno dimostrato la funzione antalgica e antinfiammatoria del CBD, la cui molecola può prevenire e curare diverse patologie di origine infiammatoria come l’artrite o i disturbi articolari o anche per le scottature o la guarigione dalle ferite più leggere. Il CBD viene, quindi, usato sempre più spesso per aiutare le persone ad affrontare il dolore quotidiano, e per aiutarle a rilassarsi e dormire bene.

È importante sapere che l’assunzione di CBD non determina alcun tipo di alterazione dal punto di vista psicologico e al tempo stesso non produce effetti collaterali, anzi ci può aiutare a lenire quei dolori che spesso ci rendono la giornata insopportabile.

In commercio il CBD lo si trova all’interno di vari prodotti; pillole, unguenti, cosmetici, inoltre viene molto usato neio prodotti alimentari (biscotti, dolci, bibite, ecc.). Tuttavia quello più conosciuto è l’olio al CBD grazie anche alla sua rapidità ad entrare in azione. Basta massaggiare sulle zone doloranti per notare subito una diminuzione evidente del dolore. Ma il modo migliore per assumerlo è metterlo in bocca e lasciarlo agire per uno o due minuti. Ciò permette di assimilare il CBD in modo molto rapido e senza perdite.

Permetteteci però un consiglio: fate attenzione quando comprate CBD online, vi sono molti siti internet che promuovono questi prodotti senza le necessarie garanzie di sicurezza. Fidatevi di quei laboratori che applicano i protocolli sanitari e di sicurezza più stringenti possibile. Informatevi anche sui metodi di estrazione del prodotto dalla canapa, è importante che siano fatti in modo tale da ottenere i livelli massimi di purezza e rimuovendo il THC e le altre sostanze indesiderate.