Imola. Dopo lo sciopero-lampo di oltre un centinaio di lavoratori della Cefla arrabbiati per la volontà dei vertici della coop di cedere il ramo d’azienda Shopfitting con conseguenze negative per i 205 dipendenti e addirittura senza comunicarlo e discuterne con i sindacati, sono arrivate le prime reazioni delle forze politiche.

Per il Pd la segretaria reggente Francesca Marchetti sottolinea che “come Partito democratico esprimiamo la piena solidarietà e vicinanza agli oltre 200 dipendenti della cooperativa Cefla che lavorano nella divisione Shopfitting i quali stanno vivendo questa vicenda, che genera incertezza per il loro futuro lavorativo. Cefla rappresenta per il territorio imolese un esempio di storia e di tessuto cooperativo, per questo riteniamo assolutamente necessario e prioritario, da parte dei vertici aziendali, nei confronti delle famiglie, dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali, un dialogo chiaro basato sul confronto e la condivisione. Occorre un’alleanza istituzionale, ovviamente nei limiti delle proprie competenze, al fine di salvaguardare i lavoratori Cefla e la capacità produttiva di un gruppo industriale multibusiness impegnato in differenti ambiti produttivi a livello regionale. Come Pd ci impegneremo a sollecitare di mettere in campo tutte le soluzioni possibili e condivise a tutela dei lavoratori, in quanto Cefla rappresenta non solo il tessuto economico e sociale di un territorio ma dà lavoro ad oltre 1800 dipendenti che pretendono soluzioni condivise”.

Secondo Imola Coraggiosa “sono inaccettabili le modalità con cui i vertici aziendali hanno gestito questa vicenda, senza informare i lavoratori, le lavoratrici e le loro rappresentanze sindacali, ai cui va tutta la nostra solidarietà, che hanno giustamente proclamato uno sciopero e una mobilitazione. L’atteggiamento aziendalistico e la scelta di non aprire un dialogo con lavoratori e sindacati, mette in discussione quello spirito cooperativo di mutualità e centralità della dignità del lavoro, etica e socialità, che una cooperativa come Cefla dovrebbe avere nel suo Dna. Cefla nella storia imolese è la cooperativa che più di tutte ha contribuito a salvare altre cooperative ed imprese, dalla Sacadi alla Cir-Anthos (da cui ha dato vita alla divisione medicale punta di diamante del gruppo), fino, più recentemente, alla Filomarket, ed al sostegno ad altre cooperative in crisi del settore edilizio. Chiediamo ai vertici aziendali e ai soci di Cefla di riaprire un tavolo con sindacati e lavoratori. Chiediamo all’Alleanza cooperativa, e in particolar modo alla Legacoop di Imola, di essere vigile e attiva rispetto a questa scelta che mette nell’incertezza 200 lavoratori e famiglie, soprattutto in questa fase di crisi economica ancora segnata dalla pandemia. Chiediamo alle istituzioni, dalla neonata Amministrazione Comunale imolese, fino alla Città Metropolitana e alla Regione, di farsi parte verso l’azienda perché faccia chiarezza e apra con i sindacati e le Rsu aziendali una trattativa che possa ancora vedere esiti diversi dalla prospettata vendita e che garantisca tutti i posti di lavoro”.

“E’ comprensibile la preoccupazione dei lavoratori di Cefla circa quello che sarà il futuro dell’azienda e dunque anche il loro. Un clima di incertezza alimentato dal silenzio del presidente della cooperativa che ha disatteso un incontro programmato con le sigle sindacali. Sono vicino in questo momento ai lavoratori, a cui esprimo la mia solidarietà, condividendone le preoccupazioni”. Così il consigliere regionale e comunale imolese della Lega, Daniele Marchetti, a margine dello sciopero indetto sulla scia delle voci relative alla cessione della divisione Shopfitting, che progetta e produce arredamenti per la grande distribuzione e in cui lavorano 205 dei circa 1.800 dipendenti della cooperativa Cefla, a una multinazionale quotata in borsa. “Presto – aggiunge Marchetti – andrò a parlare con il presidente della cooperativa, accettando un invito che mi era stato inviato qualche giorno fa, nonostante il medesimo presidente, qualche settimana fa in occasione delle amministrative imolese, disse pubblicamente che avrebbe sostenuto il candidato del Pd. Sarà l’occasione per chiedere qualche rassicurazione sui futuri piani aziendali e soprattutto avere garanzie per i lavoratori. A causa del tremendo lockdown, molte aziende non ce l’hanno fatta e molte non ce la faranno, pertanto questo sarà un autunno “davvero caldo” sotto il profilo occupazionale anche nella nostra regione. Da qui la necessità che tutti, dalle forze politiche al mondo imprenditoriale e alle associazioni datoriali sino a tutti gli stakeholder di Cefla facciano squadra e si attivino per trovare la soluzione migliore in grado di garantire la continuità occupazionale senza penalizzazioni dal punto di vista economico”.

Il 2 ottobre si sono tenute assemblee molto partecipate fra i lavoratori e i dipendenti di Cefla. Si è giunti alla proposta comune di chiedere un ulteriore incontro, entro breve tempo, con i vertici della coop ed è subito stata mandata una mail. La direzione ha risposto che incontrerà i sindacati il 7 ottobre alle 10. Sperando che non venga disdetta anche stavolta come accaduto il 1° ottobre, sotto le finestre si terrà un’assemblea dei lavoratori in contemporanea.

(m.m.)