Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è abituato a spararle sempre grosse, distorcendo la realtà a vantaggio del suo interesse immediato. L’ultima in ordine di tempo è che l’influenza annuale di solito comporta più decessi del coronavirus.
La Cnn ha smentito la dichiarazione del presidente col fact checking: l’emittente, che ha esaminato i dati dell’agenzia sanitaria federale per la tutela della salute (Cdc), ha provato che negli Usa sono morte più persone di Covid-19 nel 2020 che di influenza negli ultimi cinque anni: 210mila contro circa 178mila.
E così tante altre sue affermazioni.
“È il primo anno negli ultimi 51 anni in cui i prezzi dei farmaci sono scesi”. “Entro la fine del prossimo anno costruiremo un muro di 50 miglia, farà una grande differenza”. “Abbiamo i migliori numeri sulle assunzioni nella storia dello stato della Pennsylvania e di tutto il Paese”. Queste sono alcune delle oltre 20mila bugie dette dal presidente Donald Trump da quando è entrato nella Casa Bianca, nel 2017, che sono state affisse su un muro di Brooklyn, a New York. L’installazione artistica si chiama “Wall of Lies” (letteralmente: Muro di bugie), è curata da Radio Free Brooklyn e si basa su una lista stilata dal Washington Post: secondo il quotidiano, il presidente degli Usa avrebbe fatto 20.055 false affermazioni in 1267 giorni.
Per il momento sembra che la bugia ripetuta più volte da Trump, circa 360 volte, sia quella che l’economia degli Stati Uniti attualmente è la migliore della storia. La prima volta che ha fatto questa dichiarazione è stata nel giugno del 2018, e in pochissimo tempo è diventata una delle sue preferite. Inoltre, se prima affermava che l’attuale economia era la migliore nella storia degli Stati Uniti, nell’ultimo periodo ha iniziato ad affermare che è “la migliore economia della storia del mondo”.
Chiaramente questo tipo di affermazione non trova nessuna conferma né all’interno dei libri di storia, né in quelli di economia. Infatti l’economia americana, anche nella fase pre-Covid, non è stata migliore rispetto a quella sotto i presidenti Dwight D. Eisenhower, Lyndon B. Johnson o Bill Clinton o Ulysses S. Grant, fa sapere il New York Times, aggiungendo che l’economia sotto la presidenza di Trump aveva già registrato delle battute d’arresto causate dalle varie guerre commerciali del presidente, che hanno avuto delle pesanti ripercussioni su tutto il settore manifatturiero.
E’ difficile in questo caso riscoprire il valore della fiducia per sviluppare positivamente la convivenza sociale.
(Tiziano Conti)