Medicina (BO). Sono state 29 le vittime accertate della pandemia a Medicina. E 29 sono i nuovi alberi da frutto piantumati in quello che sarà il giardino della Memoria. E’ questa la scelta dal Comune di Medicina per ricordare le persone scomparse durante l’emergenza Covid 19, in quella che è stata la zona rossa che in Emilia-Romagna ha visto le restrizioni più rigide.
Un luogo che emoziona, inaugurato sabato 10 ottobre con la piantumazione degli ultimi alberi alla presenza del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e del sindaco di Medicina, Matteo Montanari. Con loro il direttore della azienda Asl di Imola, Andrea Rossi.
Un appuntamento previsto nella tre giorni “Mettiamo radici per non dimenticare”, che in questo fine settimana il Comune dell’area metropolitana di Bologna ha dedicato alla memoria di chi non ce l’ha fatta a causa della pandemia.
Dopo il concerto di apertura di venerdì sera, sabato 10 la manifestazione si è spostata al giardino in via della Resistenza dove sono stati piantati 29 alberi, tanti quanti le vittime che il virus si è portato via nella cittadina della bassa bolognese. Meli, peri e noccioli, con in mezzo una targa in memoria delle vittime. E poco distante, nel cortile dell’immobile comunale dove hanno sede le associazioni di volontariato, è stata installata un’opera donata dall’associazione nazionale Carabinieri e dalle associazioni di volontariato stesse che hanno operato a Medicina durante l’emergenza. Domani, a conclusione delle tre giornate commemorative, la messa all’aperto celebrata nel parco di Villa Maria, uno dei centri sociali dove si erano verificati i primi casi di positività.
Il sindaco ha poi accompagnato il presidente Bonaccini a visitare la sede del Medicivitas, uno dei centri sociali del territorio, che avevano chiuso le proprie attività tutelando la salute della cittadinanza, ancora prima delle ordinanze che imponevano le chiusure.
Per il Comune di Medicina la Regione ha stanziato un milione di euro nell’ambito del Piano regionale di aiuto alle aree più colpite dall’emergenza Coronavirus. Risorse del bilancio regionale, nuove, al di là di qualsiasi programmazione precedente. Sarà possibile finanziare progetti in settori strategici quali mobilità sostenibile, infrastrutture, riqualificazione urbana, edifici pubblici e altri che sarà la comunità locale a individuare e proporre, purché di qualità e di reale fattibilità.
“Con questi momenti insieme vogliamo ricordare tutte le persone che ci hanno lasciato durante il periodo d’emergenza e della zona rossa ha affermato Matteo Montanari, sindaco di Medicina -. Tutte le famiglie che hanno perso un loro caro, infatti, non lo hanno potuto salutare come avrebbero meritato. Le scelte che abbiamo dovuto prendere hanno fatto male per primi a noi, ma si sono rivelate necessarie. Ringrazio il presidente Bonaccini, tutta la Regione e l’Ausl per il supporto che hanno dato alla nostra comunità ferita. Grazie a tutti i cittadini e ai volontari che con il loro supporto a chi aveva più bisogno hanno evitato che la distanza si trasformasse nell’azzeramento del nostro senso di comunità, che anzi ne è uscito rafforzato”.
“Il primo pensiero va a chi non c’è più e ai loro cari, a chi ancora soffre. Abbiamo affrontato mesi durissimi, una pandemia senza precedenti che non è certo finita, come dimostrano i numeri di questi giorni – ha aggiunto Stefano Bonaccini, presidente Regione Emilia-Romagna -. Tuttora siamo tutti impegnati nel contrastare il virus e, allo stesso tempo, garantire condizioni di sicurezza per la ripresa e la vita quotidiana nelle nostre comunità. Un momento nel quale l’esempio venuto da Medicina zona rossa ha un significato ancora maggiore. Una lezione per tutti quanti noi: in quei lunghi giorni, qui ognuno ha protetto se stesso proteggendo gli altri, la propria comunità, rispettando restrizioni durissime e facendolo insieme, sapendo che solo insieme si sarebbe potuti uscire da una situazione davvero difficile. Lo ripeto, una lezione per tutti, in Emilia-Romagna e nel Paese, un invito chiaro all’unità e alla condivisione di obiettivi e misure per convivere ora col virus in attesa del vaccino e sconfiggere definitivamente il Covid. Ribadisco come la sera del 15 marzo scegliere di istituire la zona rossa a Medicina, chiudendo tutti i varchi di accesso e uscita dal comune, sia stata la decisione più difficile presa da presidente della Regione. Voglio ringraziare tutti gli abitanti di Medicina e il sindaco Montanari: il loro sforzo ha permesso di frenare il contagio e di evitare che potesse allargarsi all’area metropolitana di Bologna. Ancora grazie!”.
Non ho partecipato alla manifestazione,
comunque rammento nuovamente al sindaco, come già espresso in sede pubblica,
che anche i giardini sono il cosiddetto parco delle rimembranze e altrochè campo da pallacanestro.
Ogni albero dell’area è destinato ad ogni caduto del criminoso macello politicante, autoritario e capitalista della prima guerra mondiale. E che tutta l’area per quanto mi riguarda è destinata a invettive e ricordo quando non compianto dei morti in questa. Benissimo se vogliamo, dato le varie vicissitudini che sia divenuta area di svago per i cinnini, ma non ulteriormente depurtabile. Così anche voglio credere sarà il futuro di questi 29 alberi,
appunto in via della RESISTENZA.
Riguardo al Medicivitas vi sarebbe tanto da dire, mi limito ad omaggiare il partigiano e comvigno Franco Sangiorgi e finanche il “Passero” che abbraccio.
Non sto a leggere attentamente, ma suppongo che in questo milione di euro, sempre se non leggo male,
sia compresa la restituzione della Casa del Popolo di Medicina (Medicivitas ?) alla comunità agente e civile
medicinese, altrochè affitto a finanziarie balorde penso io.
Per quanto ne sappia io poi che salti fuori che di anticlericali o semplicemente non credenti o chissà che,
si celebri una messa a loro ricordo … ciò mi fa schifo.
Un conto è l’umanesimo, altro il sciacallaggio, politicante o clericale che sia.
La farei lunga, ma a fronte pure delle tragedie e di un fascismo demenziale quanto irrompente la proseguite così?
Basta con narrazione politicante, il conformismo merdoso …
A pelle da essere umano ò persino simpatia per Matteo e quest’altro, come si chiama, Bonaccini.
Ma fatela finita in questo paese e altrove, di cosa parliamo ?!?
Di che radici parliamo ?
Abbiamo intenzione di togliere, che so, tutte le bazze omeopatche dalle farmacie, o che so,
vendiamo immobili della cooperativa della terra, la casa del popolo di Ganzanigo … persino la San Marco.
Di cosa parliamo, di mettere data l’evidenza sotto Bologna la sanità medicinese, o di riprendere in mano l’ospedale a Medicina, boh.
Sarò rustico, non sto a rileggere, ci saranno errori, ma di che parliamo?
Dò il mio contributo, prima di tutto come uomo, mi auguro che le ciarle dei politicanti, simpatici o meno,
riguardino alberature inalienabili, 29 esprimono e 29 rimangano in via della RESISTENZA.
Su terreno pubblico inalienabile, e 29 restino.
Che poi non accada come nei giardini, qua ciocchiamo il campo da basket o chissà che.
Sa l’aministrazione medicinese quanto sia simpatico a quelli che ritengo succedanei dell’uno bianca,
vediamo di intenderci pubblicamente.
Le vendite o svendite che siano del patrimonio cooperativo della cittadinanza medicinese,
non quella clericale o di regime è sotteso … chiudo qua.
Vi saranno errori, fraintendimenti o che so io, non sto a rileggere.
tom