Imola. “Da marzo a settembre, oltre 344mila spettatori hanno frequentato i teatri ed i cinema italiani che si sono organizzati con una riduzione dei posti, distanziamento, mascherine, igienizzazioni e protocolli anti-Covid. Da marzo a settembre è stato constatato 1 caso di Covid. Uno solo. Risulta quindi incomprensibile la decisione del governo di chiudere nuovamente i luoghi della cultura, colpendo le lavoratrici ed i lavoratori di un settore già massacrato dai mesi di chiusura precedenti”, inizia con queste parole la presa di posizione del comitato del circondario imolese “Piccola Irma” contro i contenuti del Dpcm 24 ottobre che decretano la chiusura di cinema e teatri.
“La pandemia in diffusione esponenziale va contenuta. Ognuno di noi, come cittadini e come persone responsabili deve attenersi a tutte le norme igieniche, sanitarie e di buonsenso che in questi mesi abbiamo imparato a conoscere. Come Comitato, comprendiamo le difficoltà di chi governa e chi amministra, il duro lavoro e le preoccupazioni che accompagnano questo grave momento in cui le tante incertezze sovrastano le poche conoscenze. Ci atterremo ed invitiamo tutti ad attenersi alle indicazioni. Tuttavia, auspichiamo ci sia la volontà di riconsiderare un provvedimento penalizzante che non trova giustificazione nei numeri e nelle casistiche”.
Cultura come antidoto alle solitudini e depressioni: “Oltre ad attori, collaboratori, registi, autori e maestranze, è l’intero Paese che non può sopportare di compiere un anno senza cultura. In questo lungo periodo di ansia e di isolamento necessario, la cultura diffusa attraverso queste forme d’arte è un efficace antidoto per la depressione e per gestire la solitudine, lenire le angosce. Non ci possiamo permettere di soffocarlo: l’ossigeno per la nostra speranza viene da lì”.