Bologna. Il 5 novembre tornano ad occupare la scena politica e sociale i metalmeccanici. Con lo sciopero di 4ore indetto da Fiom, Fim e Uilm, ci ricordano che la vertenza, aperta esattamente un anno fa, chiede alla Federmeccanica e a Confindustria se ha o meno un progetto per il paese del dopo Covid, dal momento che fino ad oggi si sono limitate a dire dei no alle richieste sindacali e hanno solo reso esplicita la richiesta di aver mano libera nella gestione dei fondi europei.
E invece, ostinatamente, il sindacato ricorda a tutti che il dopo pandemia comincia adesso e proprio in questi mesi si dovrà decidere che Italia sarà. Partendo dalla centralità di una sanità pubblica, e i metalmeccanici da subito hanno chiesto misure stringenti per garantire la salute di tutti i lavoratori e hanno cominciato a chiedere con forza progetti per mantenere e accrescere la capacità produttiva del paese.
Non a tutti i costi ma impostando quelle scelte ambientali non più rinviabili come ci viene regolarmente ricordato da un clima che pare impazzito.
C’è poi la richiesta di protegge e far crescere l’occupazione garantendo contratti adeguati ai troppi precari che popolano officine ed uffici e che dovranno diventare gli eredi di quelle competenze e quelle conoscenze che hanno reso importante il made in Italy (non solo nella meccanica)
E infine ma non è la meno importante c’è la questione salariale, quella che vede in maniera più evidente la dura contrapposizione di Confindustria.
Storicamente il mondo imprenditoriale italiano ha fatto orecchie da mercante ogniqualvolta si trattava di redistribuire le ricchezze cumulate con il lavoro di tanti soggetti ma questa scelta risulta ai più palesemente ingiustificata proprio perché la pandemia ha reso evidente, in tutto il mondo occidentale l’insopportabilità sociale di una struttura sociale che affida enormi ricchezze a poche mani.
E allora per il sindacato l’aumento salariale diventa un punto cardine della piattaforma che pure contiene importanti richieste in tema di welfare e diritti, perché solo così è possibile garantire a tutti i lavoratori e lavoratrici un vero passo in avanti nella redistribuzione della ricchezza.
Quello del 5 novembre è solo il primo round di in confronto che si annuncia aspro e che il sindacato dovrà gestire mettendo in campo tutte le forze di cui dispone.
E allora lo sciopero avrà un’articolazione diversa dal salito, si faranno assemblee in presenza nel rigoro rispetto delle norme sanitarie, ci saranno presidi nelle pià importanti aziende bolognesi, a partire dalla Ducati ed è prevista la partecipazione delle voci di chi ha problemi simili ma una diversa forza organizzativa
Sarà possibile seguire tutte le principali iniziative attraverso il sito facebook dei sindacati metalmeccanici
(m.z.)