Imola. Forse è arrivato il momento di finirla con il “Va tutto bene”, a qualsiasi livello e su qualsiasi tema. Ma per fare un esempio fermiamoci ai vaccini. Assistiamo a campagne nazionali e regionali che ci invitano a vaccinarsi, comunicato dove si scrive che abbiamo prenotato milioni di vaccini. Poi invece la realtà è molto diversa da ciò che ci viene raccontato.

L’allarme dei medici di famiglia

Ecco allora l’importanza di calarsi nel quotidiano, nella vita di ogni giorno. Allora si viene a scoprire che tutti i medici di famiglia di Imola stanno finendo le scorte, alcuni le hanno già esaurite e hanno ancora centinaia di pazienti da vaccinare. Ci vorranno settimane, se sarà possibile, per integrarle. “Telefonate, prenotazioni, disdette, raccomandazioni, scelte etiche da condividere attraverso decine e decine di messaggi di cittadini allarmati, impauriti e a volte arrabbiati, sono numerosissime e quotidiane”, scrivono i medici di medicina generale.

Vaccino antinfluenzale (Foto di LuAnn Hunt da Pixabay )

In Farmacia i vaccini a pagamento sono introvabili anche perché per gli approvvigionamenti si è dato priorità alla salute pubblica e alle fasce fragili. “L’errore, perchè di errore si deve parlare, è stato ordinare il vaccino basandosi solo sul dato storico, con il ritardo cronico di sempre e senza tenere conto della fascia allargata agli over 60 e della paura che i mass media hanno sparso tra la cittadinanza quasi che il vaccino antiinfluenzale proteggesse dal Coronavirus per cui quest’anno molti hanno deciso di vaccinarsi per la prima volta. In periodo pandemico non si può pensare a un numero maggiore di persone da vaccinare e mantenere le stesse modalità organizzative”, sottolineano i medici.

Mancanza di informazioni

“Le Regioni devono avere dal ministero della Sanità adeguate informazioni e disposizioni sul tempestivo approvvigionamento delle dosi, poiché il ciclo produttivo dei vaccini è molto più complesso rispetto a quello dei farmaci, quindi poco si presta ad adattarsi rapidamente a un eccesso di richieste in assenza di una pianificazione tempestiva dovuta a una lacuna di programmazione.

Le stesse Istituzioni sanitarie locali che invitano i cittadini alla vaccinazione, e gli over 65 con lettere recapitate a casa, destano ulteriore richiesta da parte della popolazione, e ciò rende noi medici di base ancora una volta i parafulmini di carenze altrui”.

Da qui la necessità di “informare la popolazione del comprensorio Imolese della situazione che si è venuta a creare e che certo non dipende da noi medici di medicina generale che ci siamo resi sempre disponibili come tutti gli anni per la tutela della salute dei pazienti (che comprende le stesse vaccinazioni). Dovremo sperare che comunque anche l‘uso della mascherina e del distanziamento anti Coronavirus ci aiuti a ridurre il rischio di diffusione dell’epidemia influenzale che subiamo ogni anno. Ricordiamo che una alimentazione semplice, con pochi zuccheri, ricca di vitamina C, vita mina D, una attività motoria regolare o ginnastica e un approccio mentale sereno capace di evitare il bombardamento di notizie spesso negative, può essere utile. Insieme possiamo riuscire a superare anche questa pandemia”.