Imola. Il comitato “Vediamoci chiaro” non ha mai creduto molto alla possibilità che il Pd e il centrosinistra mettessero davvero fine ala vicenda discarica. E così al “No” della maggioranza alla mozione presentata da Ezio Roi del Movimento 5 stelle, dove si chiedeva un pronunciamento chiaro sulla chiusura definitiva della discarica e di una sua eventuale bonifica, mozione unanimemente votata dalle opposizioni, si è riaperta la polemica.

“La bocciatura della mozione da parte della maggioranza, con la scusa della ‘pretestuosità della mozione’ toglie tutti i dubbi su cosa voglia fare il ‘nuovo’ Pd in merito alla discarica e su chi comandi veramente a Imola, ovvero Hera. Come nella nota favola del lupo e dell’agnello, il potere ha inventato una nuova scusa poco credibile per continuare indisturbato a compiere i suoi soprusi e violare ogni regola?”, parole dure che precedono una sorta di cronostoria dell’intera vicenda.

“Grazie alla nostra azione ci sono stati due ricorsi al progetto di sopraelevazione per 375.000 tonnellate, al Tar di Bologna e al Consiglio di Stato, entrambi vinti; Herambiente, nel periodo di attesa dell’esito del ricorso, invece di attendere prudentemente, si è affrettata a smaltire circa 180.000 tonnellate che, a rigor di sentenza, ora dovrebbe rimuovere in quanto non autorizzate; sussistono ancora gli stessi problemi di contaminazione della discarica, in quanto mai risolti, né tanto meno giustificati o motivati; non sono mai state commissionate le dovute indagini in merito agli impatti sanitari dell’impianto di via Pediano sulla popolazione imolese e riolese; permane la condizione di opacità della situazione finanziaria a carico di ConAmi”.

Il comitato considera, quindi, “surreale il fatto che Herambiente (per altro senza alcun titolo a presentare progetti in quanto la concessione è scaduta) e la Regione Emilia-Romagna si stiano adoperando da mesi per riattivare l’impianto di smaltimento rifiuti e completare così la sopraelevazione, in palese contraddizione con le sentenze contrarie e senza alcun rispetto per la salute dei cittadini. Il tutto nel più assoluto silenzio e nella più totale assenza di trasparenza, con il solito metodo basato su sotterfugi, evitando accuratamente di non divulgare al pubblico le loro spregevoli azioni. Davanti a tutto ciò il sindaco Panieri appare già in piena retromarcia, per non parlare di Bonaccini il quale si era speso in campagna elettorale con parole chiare ora già rimangiate”.

Il Comitato chiede, quindi, un confronto con la nuova Amministrazione “nella speranza di aver interpretato male e di poter avviare un percorso nuovo e costruttivo al fine di mettere una pietra tombale sulla discarica Tre Monti, nel pieno rispetto della legalità, della salute pubblica, dell’ambiente e della partecipazione”.