L’Emilia Romagna resta in zona arancione almeno fino al 31 gennaio. Pur avendo un Rt vicino all’1 resta una incidenza molto alta. Questa la decisione del ministro della Salute che, in base ai dati epidemiologici e all’andamento dell’indice Rt, ha ridefinito le zone di appartenenza delle 20 regioni italiane.
La nuova suddivisione in zone
Da domenica 17 cambia anche la suddivisione delle Regioni:
Zona rossa: Lombardia, Sicilia e Provincia di Bolzano;
Zona arancione: Emilia Romagna, Valle d’Aosta, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Abruzzo, Puglia, Calabria, Lazio, Marche, Liguria;
Zona gialla: Molise, Toscana, Basilicata, Campania, Sardegna, Provincia di Trento.
I nuovi decreti
Nei giorni scorsi il decreto legge approvato dal Governo nella notte tra il 13 e 14 gennaio e recepito in Gazzetta Ufficiale (DL 14 gennaio n. 2) ha prorogato lo stato di emergenza fino al 30 aprile 2021 e le misure attualmente in vigore fino al 5 marzo, istituendo, inoltre, una zona bianca per le regioni che presentano uno scenario di “Tipo 1”, quindi con livello di rischio basso. Viene invece limitato al 15 febbraio il divieto di spostamento tra regioni.
Ora il Dpcm, che porta la stessa data del 14 gennaio, firmato dal Presidente del Consiglio Conte nella giornata del 15, dopo una lunga e difficile trattativa con le Regioni, si affiancherà al decreto legge specificando le misure alle quali dovremo attenerci dal 16 gennaio al 5 marzo.
Le misure
Spostamenti
Confermato il coprifuoco tra le 22 e le 5 del mattino. Divieto di spostamento tra le regioni, comprese quelle gialle, fino al 15 febbraio, con l’eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione e il ricongiungimento tra partner. Resta vietato raggiungere i genitori se residenti in regione diversa, a meno che il familiare sia in condizioni di necessità, solo e non autosufficiente.
Dal 16 gennaio e fino al 5 marzo 2021, è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata, tra le 5 e le ore 22, a un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono. Tale spostamento può avvenire all’interno della stessa Regione, in area gialla, e all’interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa, fatto salvo quanto previsto per gli spostamenti dai Comuni fino a 5.000 abitanti.
Qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.
Vietati agli spostamenti verso le seconde case fuori regione a meno di motivi che rendano lo spostamento indispensabile, ma solo per il tempo necessario e sufficiente per affrontare il problema e non oltre. Se si vive in regioni in zona arancione, stop anche allo spostamento verso le seconde case all’interno della regione.
Scuola
Dopo l’annullamento del Tar delle ordinanze delle Regioni che posticipavano al 25 gennaio la riapertura delle scuole superiori in presenza, il Dpcm dà il via libera al ritorno tra i banchi dal 18 gennaio in presenza al 50% fino ad un massimo del 75%. Per gli altri ordini di scuole confermata la didattica in presenza. Le Regioni potranno continuare ad introdurre misure più restrittive.
Bar e ristoranti
In zona arancione e rossa queste attività restano chiuse, fatto salvo asporto e consegna a domicilio. Viene introdotto il divieto per i bar e le attività commerciali che vendono bevande e alcolici, come le enoteche, e che dunque non hanno cucina, anche se in zona gialla, d’asporto dopo le 18 per evitare assembramenti. Resta solo la possibilità di consegne a domicilio. I ristoranti potranno, invece, continuare a lavorare con asporto (fino alle 22) e consegna a domicilio.
Impianti di sci chiusi fino al 15 febbraio
Gli impianti sciistici rimarranno chiusi almeno fino al 15 febbraio. Dopo il 15 febbraio potranno aprire “solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle province autonome e validate dal Comitato tecnico scientifico, rivolte ad evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”.
Via libera alle crociere
Via libera alle crociere. Il Dpcm prevede che “i servizi di crociera da parte delle navi passeggere di bandiera italiana possono essere svolti nel rispetto delle specifiche linee guida validate dal Comitato tecnico scientifico”. Inoltre “I servizi di crociera possono essere fruiti da coloro che non siano sottoposti ovvero obbligati al rispetto di misure di sorveglianza sanitaria e/o isolamento fiduciario”.
Rientri dall’estero
Per chi arriva dall’Ue non sarà più obbligatoria la quarantena, basterà un tampone rapido fatto nelle 48 ore precedenti. Restano bloccati, fino al 5 marzo, gli ingressi da Gran Bretagna e Irlanda e possono ripartire le crociere di navi italiane.
Musei, mostre e luoghi di cultura
Riaprono i musei, gli istituti e i luoghi di cultura nelle zone gialle. I musei saranno aperti dal lunedì al venerdì “a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori (più o meno di 100.000 l’anno), garantiscano modalità di fruizione contingentata”.
Attività sportiva
Le attività sportive agonistiche e non potranno continuare a svolgersi nelle modalità definite dai precedenti decreti.
Specifiche per le varie zone
Zona rossa
Sono in zona rossa le Regioni che hanno un indice Rt superiore a 1,25. Restano in vigore tutte le misure introdotte dal Dpcm 3 novembre, con l’aggiunta del divieto di asporto per i bar dopo le ore 18.
Zona arancione
Sono in zona arancione tutte le regioni che avranno l’indice Rt tra 1 e 1,25, ma anche quelle “che si collocano in uno scenario di tipo 1 (Rt inferiore a 1) ma con un livello di rischio alto”.
Zona gialla
Anche per chi abita in zona gialla è vietato ogni spostamento fuori regione, potranno riaprire i musei nei giorni feriali, mentre è prevista una ulteriore stretta per i bar che dovranno stoppare dopo le 18 l’attività d’asporto. Per il resto restano in vigore le misure previste dal Dpcm 3 novembre.
La zona bianca
Viene introdotta una quarta zona, definita “bianca” dove verranno collocate, in base ad una ordinanza del ministro della Salute, le regioni con uno scenario di tipo 1 e con un livello di rischio basso, ove nel relativo territorio si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti, all’interno delle quali cessano di applicarsi le misure determinate ai sensi dell’articolo 1, comma 2, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35. In pratica in queste regioni, fermo restando l’obbligo di indossare mascherine e di rispettare le misure di distanziamento, si riapriranno gran parte delle attività compresi cinema, teatri, musei, palestre e piscine. Lo scenario di tipo 1 è quello in cui ci sono pochi e tracciabili focolai, con Rt regionali sopra soglia, cioè sopra 1, per periodi limitati, cioè inferiori a 1 mese, e bassa incidenza.
Fisco
“Proroga-ponte per la ripresa dell’invio delle cartelle esattoriali”. Il decreto legge approvato “prevede l’ulteriore differimento, dal 31 dicembre 2020 al 31 gennaio 2021, dei termini previsti per la notifica degli atti di accertamento, di contestazione, di irrogazione delle sanzioni, di recupero dei crediti di imposta, di liquidazione e di rettifica e liquidazione, nonchè degli altri atti tributari elencati dall’articolo 157 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34”.
Lavoro
E allo studio il nuovo prolungamento della Cassa integrazione, misura che, secondo il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dovrebbe valere almeno fino a che sarà in vigore lo stato di emergenza, prolungato proprio in queste ore al 30 aprile 2021.