Imola. Il futuro dell’autodromo Ferrari sarà più silenzioso, non per merito della barriera antirumore (sic.) che il Con.Ami si appresta a realizzare a spese dei contribuenti, o al ritorno della Formula 1, ma grazie al ministero dell’Ambiente.
In questo giorni si fa un gran parlare di Formula 1 all’autodromo Ferrari. Evento che, per ora, dopo il “danno indiretto di qualche milione” comunicato dall’ormai ex presidente Uberto Selvatico Estense in commissione autodromo, ci farà spendere – soldi sempre pubblici – l’ulteriore rilevante cifra di 10 milioni di euro.
Ma, a parte l’opportunità di spendere una cifra simile in piena pandemia – tutta la stampa cittadina e specializzata ritengono sia un buon affare – gli stessi e la politica locale si sperticano ad affermare che grazie alla F1 le giornate rumorose in autodromo diminuiranno. Niente di più inesatto. Il rispetto della legge, quella che è sempre esistita dal 2001 ed è stata stiracchiata fino a stabilire non più tardi dell’anno scorso che 60 giornate in deroga erano consentite, dice tutt’altra cosa.
Lo apprendiamo da un parere del ministero dell’Ambiente indubbiamente poco stiracchiabile che abbiamo potuto leggere e che risponde a domande precise. Con il primo quesito viene chiesto “Se gare di autovetture di Formula 1, diverse dal FIA Formula One World Championship, quali ad esempio FIA Master Historic Formula One Championship e Boss GP Series – Open Class, siano assimilabili alle gare di Formula 1, Formula 3000, campionato di Moto Gran Prix”. La risposta è secca e definitiva: “Risposta: affermativa, essendo coinvolti veicoli equipaggiati con scarico libero”.
Non di meno il secondo quesito che riportiamo integralmente: “Si chiede a codesto spettabile Ministero se prove o test tecnici da parte di privati con vetture di Formula 1 siano assimilabili alle gare di Formula 1, Formula 3000, campionato di Moto Gran Prix. Risposta: affermativa, essendo coinvolti veicoli equipaggiati con scarico libero”.
Nulla da interpretare. Con l’ovvia conclusione che “per quanto finora affermato, è parere della scrivente direzione che per tutte le manifestazioni motoristiche, nell’accezione del termine precedentemente riportata, che coinvolgano veicoli a scarico libero, siano applicabili le previsioni dell’art. 3, comma 5 del Dpr 3 aprile 2001, n. 304, vale a dire che le stesse possono essere autorizzate in deroga ai limiti di cui al comma 3, per un periodo massimo di trenta giorni nell’anno solare, comprensivi di prove e gare, e per ulteriori sette giorni per gli autodromi nei quali lo svolgimento di prove tecniche per manifestazioni sportive di Formula 1 sia previsto dalle Federazioni internazionali”.
Gara finita visto che il parere del Ministero dell’Ambiente è stato notificato anche all’ACI sport di Roma nell’ottobre del 2020. Trenta sono le giornate autorizzabili in deroga e stop. Poi si rientra ai box a meno che qualcuno pensi che eventi come il Minardi day dove il programma prevede il “pacchetto weekend riservato alle monoposto di F1” sia una corsa campestre.
A proposito, per chi pensasse che abbiamo preso a riferimento il Minardi day a caso il Ministero così risponde alla domanda: “esibizioni di vetture di Formula 1, Formula 2, Formula 3000, come per esempio la manifestazione Minardi Day, sono assimilabili alle gare di Formula 1, Formula 3000, campionato di Moto Gran Prix di cui all’art.3 comma 7) del D.P.R. 304/2001? Risposta: affermativa, essendo coinvolti veicoli equipaggiati con scarico libero”.
Pertanto vien da dire che le 100 giornate e passa in deroga alla massima rumorosità, alcune autorizzate e altre “di fatto” svolte negli anni scorsi sono destinate a essere ricordate solo come una brutta (bruttissima?) pagina di storia. E chissà mai che chi quelle giornate ha autorizzato e politicamente supportato non provi ora un poco di sano rimorso, o forse pure qualcosa di più.
(Verner Moreno)
Caro Verner Moreno, alias Paolo Ricci, di cazzate ne sparate tante su questo sito, ma io non ho mai comunicato nessuna “sofferenza finanziaria” di 4 milioni di Euro relativamente al GP di F1 del 2020. Uberto Selvatico Estense (io a differenza tua non mi nascondo dietro pseudonimi).
Caro Uberto, mi fa piacere che leggi un giornale che fa informazione. Riguardo alla “sofferenza”, o come la vogliamo chiamare, credo basti andarsi a “sbobinare” il video della seduta della Commissione autodromo del 16 novembre scorso. Cosa che farò appena il tempo me lo permetterà e ne darò qui conto. Nel caso, come è giusto e corretto, scusandomi e rettificando. Non siamo mai stati nemici, solo abbiamo visioni diverse del bene pubblico. Con i miei migliori saluti e a presto con la conferma o la rettifica..
Caro Uberto, stante l’indisponibilità del video della seduta della Commissione autodromo del 16 novembre, non più presente sul canale youtube del comune di Imola, nell’attesa di poterne disporre rettifico, e me ne scuso pubblicamente, quanto avevo indicato per mero errore riguardo alla “sofferenza finanziaria di 4 milioni di euro”. Ho provveduto alla immediata rettifica dell’articolo riportando quanto già pubblicato il 16 novembre scorso riguardo a quanto emerso in Commissione. I circa 4 milioni di euro sono la somma dei costi sostenuti come sono stati presentati e riguardano il valore totale dei biglietti venduti, 6 mila, per un totale di 1 milione e 200 mila euro che va restituito. Oltre a quanto versato (o da versarsi) dalla regione Emilia-Romagna, un altro milione e 200 mila euro. Infine quanto speso dal Con.Ami in autodromo per l’evento, 520 mila euro più, in ultimo, il contributo del comune di Imola, altri 100 mila euro. Più tutte le opere e i servizi accessori per un totale, come detto, di circa 4 milioni di euro. Ringrazio Uberto Selvatico Estense per avermi fornito la possibilità di correggere immediatamente l’errore.
Caro Selvatico Estense, a quanto pare di cazzate ne sparano tante testate giornalistiche, veda ad esempio Il Resto del Carlino Imola del 29/10/20 pag. 2….. oltre ad intervista all’on. Soverini!