llenia Fabbri

Faenza. Gli uomini della polizia di Ravenna stanno cercando il colpevole dell’omicidio di Ilaria Fabbri, la 46enne faentina che lavorava in una concessionaria di auto di Imola uccisa verso le 6 di mattina del 6 febbraio.

Le dichiarazioni ritenute più rilevanti finora dagli investigatori sono quelle dei quattro principali testimoni a partire dal momento in cui – erano circa le 6 – la ragazza amica della figlia e ospite a dormire nell’appartamento di via Corbara non lontano dal centro della città manfreda, dopo essersi chiusa in camera ha telefonato all’amica perché spaventata da rumori e grida.

In quel momento la figlia della 46enne, che abitava assieme alla madre, si trovava assieme al padre ed ex marito della defunta – in viaggio verso Milano dove i due avrebbero dovuto ritirare un’automobile. Ed è stata lei a chiamare la polizia: al loro arrivo, gli agenti di una Volante del locale Commissariato, hanno trovato la porta del garage aperta. Quindi, di lì a poco, si sono imbattuti nel corpo della 46enne in una pozza di sangue con vena e arteria del collo tagliate da un coltello da pane, poi ritrovato.

Ilaria Fabbri nel 2018 si era separata dal marito, titolare di una officina di Faenza nella quale la donna aveva lavorato come segretaria: una separazione descritta come piuttosto pesante segnata da un contezioso patrimoniale. Da poco meno di due anni, la 46enne aveva
intrapreso la relazione con il nuovo compagno, idraulico, con il quale, secondo diverse amiche, la situazione andava abbastanza bene. Tutti finora si sono detti sconvolti ed estranei all’accaduto.