Gli agenti della squadra mobile davanti alla casa di via Corbara teatro dell’omicidio
(Nikophoto)

Faenza. “Pure io voglio sapere chi l’ha uccisa, ma non è stato il mio babbo”. Così la pensa Arianna, la figlia 21enne di Ilenia Fabbri, la 46enne faentina che lavorava in una concessionaria d’auto di Imola, assassinata verso le 6 di mattina del 6 febbraio poco dopo che la figlia convivente era uscita, attesa dal padre per andare a comprare un’auto a Milano.
Anche secondo l’avvocato Guido Maffuccini, uno dei legali difensori dell’ex marito della defunta, il 53enne Claudio Nanni indagato a piede libero per omicidio volontario pluriaggravato in concorso con persona al momento ignota, ha sottolineato che il suo assistito “si dichiara innocente” e che i rapporti con la ex moglie erano inesistenti da circa tre anni.

Nonostante ciò la pista dell’ex marito in accordo con un killer viene ancora battuta, infatti il 16 febbraio nell’abitazione della vittima in via Corbara sono tornati gli agenti della squadra mobile per visionare una serie di appunti riguardanti i contenziosi civilistici che la donna aveva in sospeso con l’ex marito nel periodo in cui era stata segretaria nella sua aotofficina, prima della separazione.

Proprio la separazione era stata piuttosto tumultuosa: Ilenia Fabbri aveva ottenuto di continuare ad abitare nella casa di via Corbara e ultimamente aveva promosso anche una causa di lavoro da 100mila euro relativa a contestati mancati compensi per la sua collaborazione nell’impresa di famiglia.