Faenza. Passato ormai un anno dallo scoppio della pandemia da Covid 19, si può dire che questa abbia totalmente modificato lo stile di vita di ognuno di noi, specialmente di chi studia e lavora: i termini didattica digitale e smart working (per fare un esempio) sono entrati a pieno titolo nel vocabolario collettivo. Tuttavia, non tutti hanno la disponibilità economica per poter disporre di pc, non solo per potersi connettere alle lezioni on line ma anche per assolvere alla gran parte di tanti servizi fruibili attraverso internet. Così, se da un lato la scuola sta facendo moltissimi sforzi, mettendo a disposizione strumenti di vario tipo e chiavette per la connessione dati da distribuire agli studenti che ne fanno richiesta, alle volte c’è chi continua ad avere difficoltà.
Per questo la ditta Camatti (ufficio di Faenza) si è data disponibile a donare una decina di “postazioni digitali”, pc completi di monitor, sostituiti di recente da loro clienti e aggiornati completamente proprio per poter venire incontro alle esigenze di quelle famiglie con fragilità economica che non riescono ad averne uno. In particolare Massimiliano Rustignoli, uno dei soci dell’azienda faentina che recentemente, assieme al fratello Fabrizio e al padre Roberto, ha rilevato l’attività della storica azienda manfreda in cui sono impiegati undici dipendenti, ha contattato i Servizi alla Comunità dell’Unione della Romagna faentina per indicare le famiglie a cui donare le ‘postazioni digitali’ che potranno essere utili alle loro esigenze.
“La nostra famiglia , vista la situazione di crisi dettata dall’emergenza sanitaria, ha deciso di dare un contributo a Faenza, effettuando donazioni a chi si trova in difficoltà. E questo perché crediamo sia giusto che ciascuno, in una situazione di emergenza, debba donare quanto può a chi ha più bisogno; il fornaio, il pane a fine giornata; il fruttivendolo, la frutta un po’ troppo matura e noi che commercializziamo sistemi informatici, dopo aver dato nuova vita ad apparecchiature ancora valide, le doniamo a chi non ne può disporre per motivi economici”, spiega Massimiliano Rustignoli.
Oltre ad aiutare chi è in stato di necessità, l’obiettivo della famiglia Rustignoli è quello di dare nuova vita a macchinari ancora validi e che possono essere riutilizzati in altri ambiti, nell’ottica dell’economia circolare e che sottende a un’idea di minore inquinamento di attrezzature elettroniche donando ciò che non può più produrre reddito per l’azienda ma sempre valide per esigenze domestiche. Il tempo richiesto per il ripristino delle dieci postazioni digitali è stato di circa tre ore di lavoro ciascuna. Attualmente le postazioni a disposizione sono una decina, ma la Camatti Ufficio è alla ricerca di altro materiale che possa essere donato per poter estendere l’iniziativa a tutta la provincia. “Siamo disponibili a raccogliere materiale digitale di aziende o imprenditori che hanno materiale digitale da smaltire e che vogliano contribuire al progetto” conclude Rustignoli.
(Annalaura Matatia)