Mi manca il fiato, papà. Ho maledetto questa vita che il 17 febbraio ti ha portato via, ingiustamente, crudelmente, dopo una lunga terribile battaglia contro questo mostruoso virus che ha distrutto i tuoi polmoni.
Maledetta sia questa vita, dal profondo del mio cuore.
Poi ho pensato che, forse, non devo maledire niente e nessuno. Perché questa stessa vita che ti ha portato via, è stata così generosa con me e con la tua famiglia a farci avere te. Avevi il dono raro di scoprire e trasmettere la magia delle cose semplici. Con i tuoi modi gentili, la tua enorme pazienza, la sensibilità nascosta e preziosa che avevi, sapevi intrattenere i tuoi nipoti per ore e ore. Sei stato un maestro di vita, una luce in mezzo al mare che infondeva calma ed equilibrio.
Un papà premuroso e dolce, orgoglioso, che non si è perso mai un successo nè una sconfitta. Il mio più grande sostenitore eri tu.
Chi ha la fortuna di averti avuto come professore, ti ha amato e ti ricorda con stima e affetto, perché tu, la storia dell’arte non solo la insegnavi, ma la raccontavi.
E con le tue storie riuscivi a catturare anche l’attenzione e la curiosità delle orecchie più stanche e meno interessate.
Hai fatto del tuo lavoro una passione, una storia bellissima, con una conoscenza ed una perizia per cui non conosco eguali.
Con la tua ironia dissacrante trovavi il modo di far ridere anche nelle situazioni più disperate.
Abbiamo giocato a tennis tante, innumerevoli partite dalle quali io uscivo fradicia e tu senza una goccia di sudore.
Sei stato il mio unico “coach”, non ti sei perso neanche una mia partita di tennis.
E come quando ti aspettavo da bambina in riva al mare, un po’ preoccupata, e ti vedevo riemergere dopo le tue pesche subacquee, carico di pesci e di storie da raccontarmi, anche ora ti aspetterò, con gli occhi rivolti verso il mare.
Solo che, stavolta, non ti vedrò tornare a salutarmi, perché sei diventato parte del mare.
E rimani qui, a dare forza ai nostri cuori spezzati, a ricordarci che nella vita si va sempre avanti, anche dopo un naufragio. Rimani qui, per sempre, nel mio sangue, nei miei gesti, nel modo che ho di vedere il mondo. Negli occhi e in fondo al cuore dei tuoi nipoti Luca e Gioele.
Ciao papà.
In eterno amore,
la tua bimba Cecilia e la tua famiglia, Laura, Lara, Alessandro, Lukas e Gioele.