Imola. Si fa un gran parlare in questi giorni di Formula 1, che ci costerà, se va bene, più di 10-12 milioni di euro di soldi pubblici e di barriere antirumore (sic). L’unica che però verrà realizzata sarà quella di via dei Colli. 260 mila euro per ridurre (di poco) la rumorosità che viene rilevata dal fonometro n.7. La situazione dei residenti rimarrà pressoché invariata mentre di converso la barriera avrà un impatto molto più rilevante sul sistema di monitoraggio dell’autodromo e sulla certificazione degli “sforamenti”, che diminuiranno.
In tutta questa progettualità “ambientalista” la cosa più evidente è che manca una mitigazione nel luogo dove più serve: la scuola all’aperto di Montebello.
Una scuola che è – dovrebbe essere? – un fiore all’occhiello dell’amministrazione comunale e il cui parco didattico è diviso solo da una rete metallica dalla pista del Ferrari. Non si può certo dire che possa schermare più tanto il rumore e i gas di scarico che vengono diffusi a profusione tutt’intorno ogniqualvolta ci sono eventi motoristici.
L’allora assessore all’autodromo Davide Tronconi, di cui oggi si sono perse le tracce, ipotizzò la mitica “barriera vegetale” che, nei fatti, non serviva quasi a nulla. Oggi il nulla di fatto per proteggere la scuola da una rumorosità imbarazzante è ancora più evidente.
Con tutti i milioni di euro che sono stati spesi, e che verranno spesi in futuro per le infrastrutture dell’autodromo, non è possibile spendere qualcosa anche per migliorare il clima ambientale di una scuola primaria?
(Verner Moreno)
10 milioni spesi per un indotto triplicato, quindi benessere per ristoranti, alberghi, gettito IVA e tasse di soggiorno. Col pubblico l’introito lieviterebbe. La barriera 300.000 euro pubblici per il benessere di 3 case PRIVATE.
E i due soliti comitati hanno ancora il coraggio di scrivere certi articoli. Ma la dignità?
Caro ComitatoAntiComaitati, sei proprio così sicuro che i 10 milioni diventano 30?
Al di fuori delle polemiche riguardanti l’indotto, forse è opportuno osservare che fondare un Comitato anti Comitati e’ un po’ come prendersi a schiaffi davanti allo specchio …