Imola. Ci ha lasciato Mario Zanella, un personaggio molto conosciuto nel territorio imolese, soprattutto per il suo passato lavorativo alle Poste e per essere stato nel primo dopoguerra uno sminatore civile. Il suo impegno in questo ambito iniziò a Imola nella primavera del 1946 e l’ha proseguita fino alla fine, il 31 ottobre 1948, quando da poco aveva terminato la bonifica di un tratto del corso del fiume Panaro vicino a Pavullo.

Mario Zanella, foto tratta dal libro “Storia di uno sminatore imolese” (Bacchilega editore)

Recentemente in un libro pubblicato dalla Bacchilega EditoreStoria di uno sminatore imolese” è stato riportato il suo resoconto dettagliato e i dati dell’archivio del Comune di Imola riguardo alla presenza di ordigni bellici nel territorio comunale, rendendo pubblica la testimonianza completa, e probabilmente l’unica, della vita quotidiana e degli interventi degli sminatori civili in Italia settentrionale.

“Un uomo buono, una persona sempre pronta ad aiutare gli altri, generosa, benvoluta da tutti”. Con queste parole il sindaco Marco Panieri l’ha ricordato nella giornata in cui si sono celebrati i funerali.

“Ho avuto modo di conoscerlo personalmente, pochi anni fa, e di apprezzarne la carica umana, la voglia di darsi da fare per la sua città e di tenere viva, giustamente, la memoria degli sminatori civili, il cui impegno è stato fondamentale nel contribuire a rendere la nostra città più sicura, nell’immediato dopoguerra, con il suo fare ‘la guerra alla guerra’, come soleva dire” aggiunge il primo cittadino.

“Mario Zanella è stato un esempio di generosità e di forte legame con la sua comunità, in nome del bene comune, che deve esserci di esempio tanto più in un periodo così delicato e complesso come quello che stiamo vivendo ora. Per questo, il suo ricordo e quello dei suoi colleghi merita di essere tenuto sempre vivo. Rivolgo, infine, un pensiero di vicinanza alla moglie Maria, ai figli Anna e Alberto, ai nipoti ed ai pronipoti” conclude il sindaco Panieri, che oggi ha partecipato alle esequie, svoltesi in forma privata, causa l’emergenza Covid.