Imola – Bologna. I numeri della pandemia continuano a crescere e dopo le zone arancione scuro ecco quella rossa. Infatti a livello nazionale la soglia critica è considerata a partire da 250 casi ogni 100 mila abitanti, soglia abbondantemente superata in tutti i Comuni del bolognese. Nel pomeriggio di martedì 2 marzo si è riunita la Conferenza dei sindaci della Città metropolitana. La decisione unanime, condivisa con la Regione, è stata quella di adottare un provvedimento per rendere l’Area metropolitana di Bologna e la provincia di Modena zona rossa con decorrenza da giovedì 4 marzo a domenica 21 marzo. Mentre passa in arancione scuro la provincia di Reggio Emilia. Per allinearsi con ciò che è previsto dal Dpcm 2 marzo del Governo Draghi in vigore dal 6 marzo, nei comuni della Città metropolitana di Bologna e in quelli della provincia di Modena, parrucchieri e barbieri saranno chiusi da sabato 6, nidi e materne da lunedì 8 marzo.
Il testo dell’Ordinanza della Regione >>>>
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La situazione delle zone in regione
Zona arancione scuro: province di Ravenna, Rimini, Cesena (escluso il distretto di Forlì) e Reggio Emilia.
Zona Rossa: province di Bologna e Modena
Zona arancione: il resto della regione. Tuttavia nel territorio forlivese, i Comuni di Forlì, Forlimpopoli e Galeata, con loro ordinanze, d’intesa con il presidente della Provincia, hanno deciso la sospensione dal 4 al 14 marzo della didattica in presenza per tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo, fatta eccezione per quelli iscritti alle classi quinte delle medesime Scuole, per i quali è prevista la presenza in alternanza fino al 50%.
Le misure previste nelle varie zone >>>>
Misure per le zone rosse in sintesi
In aggiunta alle limitazioni previste per la fascia arancione scuro, in zona rossa è stabilito lo stop alle attività commerciali, con alcune eccezioni: i negozi di generi alimentari, le farmacie e le parafarmacie, i fornai, i rivenditori di mangimi per animali, le edicole, i distributori di carburante per autotrazione ad uso pubblico, il commercio al dettaglio di materiale per ottica, la produzione agricola e l’allevamento, i servizi di rifornimento dei distributori automatici di sigarette, i servizi di rifornimento delle banconote agli sportelli dei Bancomat e Postamat, le attività di trasporto connesse al rifornimento di beni essenziali. Saranno chiusi pertanto anche tutti i negozi all’interno dei centri commerciali, ad esclusione di quelli che rientrano in queste categorie.
Inoltre, il Governo proprio in queste ore con il nuovo Dpcm ha deciso in merito a due nuove restrizioni nelle zone rosse: la prima riguarda la chiusura anche delle scuole dell’infanzia, la seconda quella delle attività di parrucchiere ed estetista.
Le dichiarazioni
“La situazione sanitaria sempre più complessa ha portato alla conseguenza di dover adottare da parte di tutti i sindaci misure sempre più stringenti, definite nella Conferenza metropolitana di questo pomeriggio alla presenza della Regione e delle Ausl, che portano ad attivare la zona rossa dal 4 marzo al 21 marzo prossimo, per tutti i Comuni della Città Metropolitana – afferma Marco Panieri, sindaco di Imola e presidente del nuovo Circondario imolese. -. Purtroppo tutto il territorio vede, infatti, un forte incremento dei ricoveri in ospedale, anche di giovani, che fra l’altro, porta anche a pregiudicare il normale funzionamento delle altre attività ospedaliere. Si tratta per noi di una ulteriore scelta difficile, sofferta e necessaria, fatta a malincuore, in particolare per la chiusura anche dei nidi e delle materne, oltre che delle attività economiche” commenta il sindaco Marco Panieri, anche nella sua veste di presidente del Nuovo Circondario Imolese.
I dati sull’ultima settimana di febbraio nel territorio dell’Ausl di Bologna (elaborati quindi successivamente alla decisione della zona arancione scura) è di 400 casi di media ogni 100mila abitanti, con 13 Comuni sopra i 500 casi e la media del Distretto Appennino di 584.
“A questo punto diventa indispensabile, a prescindere dal colore, visti gli innumerevoli sacrifici fin qui fatti e quelli futuri, accelerare ulteriormente la campagna di vaccinazione da parte del governo (a livello di distretto sanitario imolese contiamo di vaccinare tutto il personale scolastico entro il 21 marzo), prevedere i ristori per le attività economiche chiuse, attivare i congedi parentali anche retroattivi, fortemente richiesti fin dal primo giorno, e rafforzare i controlli da parte di tutte le forze dell’ordine, in stretta sinergia con la Prefettura di Bologna e della Polizia locale. Con l’appello al massimo senso di responsabilità da parte di tutti, nel rispettare le nuove misure adottate” conclude Panieri.
“Nel provvedimento della Regione saranno compresi anche i nidi e le scuole d’infanzia, oltre alle attività commerciali non essenziali – sottolinea Virginio Merola, sindaco della Città metropolitana -. Il tema dei comportamenti individuali è più che mai fondamentale. L’appello che facciamo è che le persone escano di casa solo per recarsi al lavoro, per necessità e per motivi di salute, e che siano rispettate le norme sanitarie individuali. A nome dei Sindaci di tutta la Città metropolitana di Bologna chiedo al Governo di accelerare il piano di vaccinazione in tutti i modi possibili e di prevedere adeguate integrazioni economiche per le attività coinvolte dal provvedimento di zona rossa che adotterà la nostra Regione, così come i congedi parentali anche retroattivi per i genitori”.