Imola. La Fials, Federazione italiana autonomie locali e sanità, della provincia di Bologna invia una diffida al direttore generale dell’Ausl di Imola ed un esposto ai Nas per la situazione che si è creata nella sanità impresa durante la seconda ondata dell’emergenza da Covid 19.

Ospedale nuovo di Imola

Il sindacato, aderente alla confederazione sindacale Confsal, ritiene che “lo stato di emergenza per epidemia da covid-19, in essere dal marzo 2020, dovrebbe essere stato già ampiamente analizzato ed affrontato con una congrua programmazione delle misure di contrasto, tra cui appunto quella circa l’assunzione e la presa in servizio di un adeguato numero di unità di personale. Non si capisce il motivo per cui, a distanza di un anno dall’insorgenza della crisi, perpetri una carenza di personale di supporto nei reparti Covid specie al 4° piano dell’ospedale civile nuovo”.

La Fials non capisce perché “non si sia provveduto ad attivarsi con largo anticipo per ovviare o quanto meno alleviare la problematica visto le graduatorie attive in atto per tutte le categorie di lavoratori. Si sarebbe potuto (e dovuto) attivarsi con largo anticipo per effettuare le assunzioni, e non rincorrendo nella speranza di un’ottica al risparmio. Il punto fondamentale è che il blocco delle ferie e delle ore di recupero esaspera la stanchezza psico-fisica dei lavoratori che non garantiscono adeguata assistenza alla cittadinanza”.

La diffida

L’esposto