Nella serata di martedì 13 aprile, ore 21.15, verrà tramesso su Rai5 (canale 23 del digitale terrestre) Loving Vincent: il primo lungometraggio interamente dipinto su tela, che offre l’opportunità di immergersi nella vita e nell’arte di Vincent Van Gogh.

La storia segue l’avventura di Armand Roulin, un giovane burrascoso e indiscreto, che viene incaricato dal padre postino di recapitare una lettera scritta da Van Gogh al fratello Théo poco prima di morire. Per adempiere alla volontà del padre, Armand visiterà i luoghi degli ultimi giorni del pittore, conoscendo la sua storia attraverso i racconti di chi lo conosceva e, affezionatosi alla figura del maestro, indagherà sul suo presunto suicidio. Seguendo il viaggio di Armand il film delinea l’identità di Van Gogh come riflessiva, tormentata ed instabile ma evidenzia, come poche volte è stato fatto, la sua parte umana ed incompresa.

Loving Vincent ha la capacità di riunire in un unico film tre generi diversi. Raccontando la storia di un personaggio realmente esistito, il film potrebbe essere ascritto al Biopic, mentre la narrazione, oscura e aggressiva, composta di morte, violenza ed alcol, deve molto all’immaginario noir. Infine, ed è questa la peculiarità della pellicola, ogni fotogramma è dipinto a mano. Si tratta dunque di un tipo di animazione inedito: una novità assoluta nel panorama cinematografico.

La sperimentazione proposta stringe ulteriormente il legame tra cinema e pittura. Sin dalla sua nascita la settima arte attinge infatti al mondo dell’arte figurativa: si rifà ad essa per costruire la scenografia (basti pensare alle opere dell’espressionismo tedesco, Metropolis su tutte, ma non solo); trae spunto per le inquadrature dai quadri; ottiene i primi film a colori colorando la pellicola; trasmette l’idea del film con l’aiuto delle opere esposte; inoltre si avvale delle storie dei pittori per i suoi racconti.

L’ultimo punto di contatto citato è alla base di Loving Vincent, che, come detto, ripercorre le ultime settimane di vita del pittore dei Girasoli. Non si tratta però della prima volta che si dedica un film alla figura di Van Gogh. Il primo a raccontare l’arte del maestro fu Alain Resnais nel 1948, poi molti altri, fino all’ultimo Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità di Julian Schnabel.

È però l’originalità tecnica che distingue l’opera di Dorota Kobiela e Hugh Welchman dalle precedenti. I registi hanno infatti deciso di dipingere ogni singolo fotogramma secondo lo stile di Van Gogh. Il progetto, ambizioso quanto colossale, ha avuto una gestazione di sei anni ed ha coinvolto un team di 125 artisti che hanno prodotto 66.960 quadri. Si tratta, è bene ripeterlo, del primo lungometraggio interamente dipinto ad olio su tela al mondo.

Il film, di produzione britannico-polacca, è stato apprezzatissimo in tutta Europa ed ha ottenuto candidature sia ai Golden Globe che agli Oscar. In Italia, distribuito tra il 16 e il 18 ottobre 2017, detiene il record di film evento più visto di sempre.

Loving Vincent è dunque un’esperienza senza precedenti: la storia di Vincent Van Gogh, padre del post-impressionismo, vista attraverso la sua pittura. Da non perdere.

(Leonardo Ricci Lucchi)