Bologna. Un documento per la ripartenza, condiviso da Cna e Confartigianato dell’Emilia-Romagna, è stato presentato alla Regione il 19 aprile. All’interno le proposte per l’artigianato, le micro, piccole e medie imprese e i professionisti, sulla destinazione dei fondi del Next Generation Eu – Recovery and Resilience Fund. Un lavoro di progettazione congiunto che ha permesso alle due Associazioni di anticipare i tempi portando al sistema politico-amministrativo i bisogni da cogliere per non perdere questa grande occasione.

All’incontro erano presenti Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, Davide Baruffi, sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Vincenzo Colla, assessore regionale allo Sviluppo economico, Andrea Corsini, assessore regionale alle Infrastrutture e al Turismo, Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna, Dario Costantini, presidente di Cna Emilia-Romagna, Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Emilia-Romagna e Fabio Bezzi, direttore di Cna Emilia-Romagna.

Davide Servadei, presidente regionale di Confartigianato

“Siamo grati alla Regione per aver ascoltato le nostre richieste, averci posto domande che guardano al futuro dell’artigianato e aver accolto il nostro documento di sintesi sul Recovery Fund – spiega Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna -. Un documento nato grazie a un percorso di condivisione fatto con Cna, che ci ha permesso di raccogliere e sintetizzare tutte le istanze e le richieste del mondo artigiano. Sono convinto che solo così, grazie a un confronto sereno e propositivo fra le Associazioni, si possa perseguire il bene della categoria, senza vincoli di appartenenza o ‘quartiere’ e dando un segnale univoco, e per questo più forte, all’interlocutore istituzionale”.

Dario Costantini, presidente di Cna Emilia-Romagna

“Sono felice dell’apprezzamento che il Presidente Bonaccini, il sottosegretario Baruffi e gli Assessori Colla e Corsini hanno dimostrato verso il nostro documento – interviene Dario Costantini, presidente di Cna Emilia-Romagna -, e sono particolarmente contento che oggi le due Confederazioni si siano presentate insieme davanti alla Regione, dopo un intenso e proficuo lavoro di condivisione. È già accaduto, anche a livello nazionale ed è una risposta importante agli attuali bisogni delle nostre imprese. Apprezzo che le nostre Confederazioni si mostrino unite in un periodo certamente non semplice per i nostri associati, per essere più incisivi ed efficaci nell’interlocuzione con le istituzioni. L’incontro di oggi ne è ulteriore testimonianza. Il futuro economico e sociale del Paese dipende dalla capacità di investire sulle piccole imprese a valore artigiano che combinano sostenibilità economica, sociale e ambientale e che contribuiscono a fare dell’Italia la seconda manifattura d’Europa”.

Il segretario regionale di Confartigianato Amilcare Renzi

“Un presupposto che riteniamo centrale ed essenziale per la ripartenza del nostro Paese è che si proceda a un cambiamento dell’ambiente che circonda il ‘fare impresa” in Italia, a prescindere dalle dimensioni – commenta Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Emilia-Romagna -. Il futuro economico e sociale del Paese dipenderà sempre più dalla capacità di investire sulle piccole imprese a valore artigiano. Realtà che uniscono sostenibilità sociale, economica e ambientale e che non possono più essere bloccate da una burocrazia incapace di leggere i tempi che stiamo vivendo e che ha fatto fallire tante riforme e progetti di sviluppo annunciati in questi anni”.

Fabio Bezzi, direttore di Cna Emilia-Romagna

“In questa delicata fase – afferma Fabio Bezzi, direttore di Cna Emilia-Romagna -, è fondamentale non solo tutelare il tessuto imprenditoriale ma anche favorire l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali. Il Recovery Plan è l’occasione, unica e irripetibile, per accompagnare le micro e piccole imprese nella nuova economia post Covid sia attraverso misure strutturali come la riduzione della pressione fiscale e la semplificazione degli adempimenti burocratici, sia facilitando l’accesso a nuovi strumenti di finanza d’impresa e per l’internazionalizzazione. Dovrà essere organizzata una epocale progettazione rispetto la transizione ecologica e la digitalizzazione delle imprese. Il successo del bando regionale sulla ‘transizione digitale delle imprese artigiane’ è a testimonianza di quanto il mondo della piccola impresa sia pronto ad innovarsi. E sarà altrettanto imprescindibile e strategico investire sui giovani, sulla trasmissione delle competenze e di sviluppare percorsi di formazione continua per dipendenti, imprenditori e professionisti.

Il documento in sintesi >>>>