Imola. Una Risonanza Magnetica 3 Tesla e una Tac 64 strati. Due apparecchiature, tra le più moderne nel settore sanitario, destinate ad attività cliniche e di ricerca che sono state inaugurate all’ospedale di Montecatone alla presenza, fra gli altri, dell’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini. Fra l’altro, le due nuove attrezzature, inaugurate il 6 maggio, saranno utilizzate non solo per i pazienti dell’ospedale per mielolesi, ma pure da persone del Circondario e della Città metropolitana.

Il momento del taglio del nastro il 6 maggio

 

Dunque, Montecatone assume sempre più una dimensione regionale fra le più avanzate tanto che l’assessore Donini ha detto che “si sta lavorando per far diventare la ragione sociale dell’ospedale di Montecatone più importante (forse finalmente con contratti pubblici per i dipendenti e con migliori possibilità di partecipare ai bandi di ricerca, ndr). L’acquisizione della risonanza e della Tac qualifica ulteriormente il Montecatone Rehabilitation Institute, consolidando allo stesso tempo il rapporto con il territorio. Siamo nel contesto di un istituto di cura all’avanguardia che vogliamo continuare a valorizzare come parte integrante del Servizio Sanitario regionale, in raccordo strutturale con l’area delle neuroscienze, rafforzandone la vocazione che ne fa già ora un punto di riferimento nazionale”. Se ne parla da tanto tempo, è sperabile che sia giunta l’ora.

Anche il sindaco Marco Panieri ha battuto sullo stesso tasto: “Si tratta di un investimento altamente innovativo da un punto di vista delle tecnologie e assai rilevante in termini economici, che valorizza la disponibilità sanitaria dell’istituto. Un aspetto molto importante, infatti, è che queste attrezzature di ultima generazione saranno al servizio sia dei pazienti di Montecatone sia del Distretto sanitario Imolese e dell’ambito metropolitano. Questo ulteriore investimento testimonia quanto Montecatone si trovi sempre più vicino ad un nuovo percorso di crescita e di riconoscimento dell’eccellenza, punto di riferimento importante non solo a livello nazionale, sul quale dovremo continuare ad investire”.

Ed ecco  dal punto di vista tecnico a cosa serviranno la Risonanza e la Tac. “Le due apparecchiature soddisferanno le esigenze diagnostiche dei nostri pazienti evitandone il trasferimento in altre sedi per eseguire indagini programmate o in urgenza. Ma sono anche – ha spiegato il direttore generale Mario Tubertini – un tassello fondamentale dell’offerta rivolta al bacino d’utenza del territorio e dell’area metropolitana poiché fruibili per prestazioni prenotabili in agende Cup dell’Imolese o per indagini di risonanza in pazienti provenienti dagli ambulatori specialistici dell’IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) di Scienze Neurologiche di Bologna”. 

 Collocata nei pressi dell’Area Critica, la Radiologia – i cui lavori iniziati a giugno 2020 si sono conclusi dopo quattro mesi nello scorso autunno – è operativa da alcuni mesi. Nel primo periodo la presenza di una risonanza e Tac operative a Montecatone hanno permesso di realizzare i lavori di sostituzione della Risonanza all’Ospedale Nuovo di Imola senza interruzione delle agende di prenotazione e successivamente di aumentare l’offerta per ridurre i tempi di attesa. Significativo l’investimento, di circa 2 milioni di euro, interamente sostenuto dall’Istituto.

“In un anno denso di difficoltà l’Istituto di Montecatone ha realizzato un progetto utile e atteso da tempo – ha dichiarato Giovanni Pieroni, presidente del CdA dell’ospedale -. L’avvio del nuovo servizio di radiologia segna un traguardo importante verso la realizzazione del programma di potenziamento e ammodernamento previsto dal nostro Piano Strategico. La nuova Radiologia consente di offrire un servizio essenziale agli ospiti dell’Istituto ma anche di potenziare, differenziare e qualificare tutta la rete di diagnostica per immagini di alta tecnologia dell’Ausl di Imola e dell’area Metropolitana di Bologna. Il livello tecnologico del servizio e le elevate competenze dei professionisti coinvolti assicurano un arricchimento e una qualificazione dell’offerta diagnostica che sarà messa a disposizione anche delle attività di ricerca di tutte le strutture interessate dell’Area Metropolitana, oltre che di Montecatone stesso e dell’Istituto delle Scienze neurologiche di Bologna, aumentando il potenziale di ricerca scientifica in vari campi della medicina, senza alcuna interferenza, ma in sinergia con le routinarie attività diagnostiche”.

Infine Virna Valmori, direttore sanitario dell’ospedale sulle colline imolesi, ha sottolineato il valore diagnostico della RM a 3 Tesla, “apparecchiatura all’avanguardia in grado di restituire immagini strutturali e funzionali di tutto il corpo, in particolare in ambito neuroradiologico e quindi di particolare importanza per i pazienti dell’Istituto che presentano lesioni del midollo e dell’encefalo. L’elevata sensibilità ci permette di identificare patologie difficilmente o poco visualizzabili con apparecchi a campo magnetico inferiore. Ne deriva – ha spiegato ancora – un vantaggio clinico-diagnostico ben dimostrato in letteratura. La Tac, inoltre, permette un accurato studio dell’addome, del torace, della colonna vertebrale, dell’encefalo, arti ed articolazioni con e senza mezzo di contrasto e di effettuare la colonscopia virtuale 3D. Inoltre, la presenza a Montecatone di radiologi esperti oltreché in campo neurologico ed ortopedico anche in ambito oncologico, consente di effettuare la RM multi-parametrica della prostata (in agende interne riservate ai pazienti seguiti dall’equipe di Urologia dell’Ausl di Imola). A seguito dell’esame, se sussistono le indicazioni, l’equipe di urologia potrà, in corso di ecografia prostatica, utilizzare le immagini fornite dalla RM multi parametrica precedentemente eseguita – grazie a una tecnica innovativa denominata Fusion – ed eseguire prelievi bioptici mirati in corso di ecografia alle zone sospette. I vantaggi – ha concluso Valmori – sono molteplici: minor numero di prelievi biotici, maggiore sensibilità di questi ultimi rispetto a una biopsia eco guidata tradizionale e una migliore valutazione per la gestione chirurgica del paziente affetto da neoplasia prostatica”.

(m.m.)