Gent.mo Direttore
A seguito di una nostra recente lettera inviata al Sindaco di Imola, Le scriviamo per manifestare, a Lei e alla cittadinanza, le nostre convinzioni e le nostre preoccupazioni, rispetto a un passaggio importante che la sanità imolese dovrà affrontare.
Recentemente è andato in pensione Alberto Minardi, dirigente “storico” dell’Ausl di Imola, direttore del Distretto di Imola tra il 2000 e il 2007 e dalla fine dal 2018 a oggi, professionista di grande esperienza, che abbiamo sempre apprezzato per la sua onestà intellettuale, capacità di ascolto e relazione e per la passione con cui ha creduto in un modello di gestione della sanità del territorio che valorizzasse fortemente l’associazionismo e tutti i soggetti territoriali.
Anche nelle recenti vicende dei focolai nelle case di riposo, e in particolare nella Cra Venturini, il dott. Minardi si è assunto pienamente le proprie responsabilità con un grande impegno personale apprezzato da tutti, mentre altre figure che per la natura del loro incarico avrebbero dovuto impegnarsi in prima persona sono rimaste abbastanza ai margini, in una posizione meno esposta e più defilata.
Naturalmente si pone il problema di chi sostituirà come direttore del distretto il dott. Minardi. Ecco il punto.
È indubbio che il distretto sarà sempre più rilevante e strategico, e sempre più importante diventerà la medicina d’iniziativa e di prevenzione.
L’assistenza primaria rappresenta il punto centrale dei processi assistenziali, con forti collegamenti con il resto del sistema. Lo spostamento dall’ospedale al territorio dell’asse portante degli interventi sanitari e sociosanitari, previsto dal nuovo Piano sanitario e sociosanitario regionale comporterà, necessariamente, la promozione del Distretto Sanitario come luogo di organizzazione delle risposte territoriali, riqualificandolo nel suo ruolo di valutazione dei bisogni individuali e collettivi.
Conseguentemente crediamo che vada valutata con la massima attenzione la figura del direttore del distretto. Chi ricoprirà questa posizione a nostro parere dovrà aver dimostrato di essere molto orientato all’ascolto e alla relazione coi vari soggetti istituzionali e associativi del territorio e meno concentrato su una dimensione meramente burocratica, formalistica e teorica del proprio ruolo.
Recentemente la Card (Confederazione associazioni regionali di Distretto), Società scientifica delle attività sociosanitarie territoriali, ha descritto la figura del direttore di distretto con queste parole: “Il direttore del distretto è, e deve essere, anche un tecnico, deve avere una formazione igienico-sanitaria, deve possedere una cultura di organizzazione e programmazione sanitaria, deve mostrare una grande capacità di diagnosi epidemiologica e di lettura del territorio e dei bisogni di salute, da cui ripartire per poter programmare, organizzare, gestire e verificare.”
In base a queste considerazioni forse una figura medica sembrerebbe corrispondere meglio ai nuovi compiti e scenari, rispetto a laureati in relazioni internazionali, scienze politiche, sociologia ecc.
Naturalmente abbiamo un grande rispetto per i ruoli e le competenze di chi dovrà assumere decisioni tanto delicate (sappiamo che decidere non è mai facile), ma ci siamo permessi di manifestare queste nostre considerazioni con grande libertà e franchezza, solo perché ci auguriamo che Imola in campo sanitario e sociosanitario continui a esprimere valori importanti e a rispondere, come sempre ha fatto, ai bisogni dei cittadini nel migliore dei modi.
(Associazione Noi Imola)