Imola. Giornata speciale per l’Ausl di Imola, infatti nel pomeriggio del 20 maggio è stata chiusa l’Emergency care unit (Ecu) con la dimissione dell’ultimo paziente. Inoltre, grazie alla fine dei lavori di internalizzazione dei percorsi separati al Pronto soccorso, dal 21 maggio sarà dismessa la tenda di pre-triage, divenuta un simbolo del fronte pandemico ospedaliero.
“E’ una casualità che entrambi questi servizi nati con e per il Covid chiudano lo stesso giorno – spiega il dottor Rodolfo Ferrari, direttore di Ps e Medicina di urgenza e, in questi mesi, dell’Emergency care unit -. Sono probabilmente le due scommesse più ardite, e prima impensabili, che abbiamo portato avanti in questi mesi di continua e quotidiana emergenza pandemica. Credo, e in fondo spero, che negli anni a venire ci ricorderemo soprattutto questo. Siamo stati i secondi in Regione, dopo Piacenza, ad aprire la tenda; i primi ad averla aperta prima di essere investiti dalla pandemia, i soli ad averla concepita così, soprattutto nella prima fase con la presenza medica, mentre stavamo cercando di comprendere giorno dopo giorno cosa stesse accadendo. Abbiamo protetto la gente dall’infezione presente in modo subdolo in ospedale, ed abbiamo protetto l’ospedale (sia i malati che i suoi professionisti) dal potenziale contagio esterno. Questo ha fatto la differenza. L’Emergency care unit è stata un atto di sensato coraggio, di responsabilità, di impegno e di competenza, per colmare quel “territorio di mezzo” tra la terapia intensiva e il reparto Covid internistici ed offrire il meglio ai soggetti colpiti dalla forma più critica del CoViD-19, ma a cui si poteva evitare l’intensiva, l’intubazione o la tracheostomia e dall’altra parte, per accogliere chi proveniva dalla Terapia Intensiva ma non era ancora pronto per un reparto per acuti non intensivo”.
La tensostruttura di pre-triage è stata aperta ad Imola dal 3 marzo al 5 luglio 2020, al termine della prima ondata pandemica, per poi riaprire dal 28 settembre 2020 sino ad oggi. Nel corso della seconda e terza ondata, che per l’ospedale si sono presentate senza soluzione di continuità, sono stati sottoposti a pre-triage in tenda circa 8.000 persone.
L’Ecu è stata attivata, nel grande open space prima dedicato all’Osservazione intensiva di Ps, dal 26 marzo 2020 al 30 aprile 2020 e poi l’attività è ripresa dal 14 novembre fino ad oggi.
128 i pazienti accolti, con età media e mediana di 63 anni (il più anziano è stato un 92enne il più giovane un 40enne), con degenza media di 10 giorni (minimo 2, massimo 27) e tasso di decesso del 9% circa (inclusi i casi accolti per cure palliative).
“Queste due scommesse, la tenda e l’Ecu, sono state vinte grazie ai nostri professionisti a cui va tutto il profondo riconoscimento dell’Ausl di Imola – conclude Ferrari –. Ognuna di queste esperienze: la sicurezza, il pre-triage, la Terapia Semintensiva, la ventilazione non Invasiva, continueranno a svilupparsi all’interno della nostra Unità operativa complessa nei prossimi mesi e a prescindere dal Covid, che davvero speriamo di poterci lasciare alle spalle, perché le straordinarie risposte che abbiamo dato hanno dimostrato che questa strada va percorsa fino in fondo, anche fuori dall’emergenza”.
Terminata la fase dei lavori strutturali ed impiantistici di riqualificazione finanziati dai fondi per l’emergenza Covid-19 (Decreto Legge 34/2020) che hanno permesso la rimodulazione degli spazi di accettazione e accoglienza dei pazienti e la realizzazione di un doppio accesso per consentire la separazione per pazienti infetti o sospetti, che permettono da domani di dismettere la tenda; con la chiusura dell’Ecu parte la fase dei lavori per la creazione di 2 posti letti per isolamento nell’area di Osservazione breve intensiva. L’Obi quindi resterà chiusa nel mese di giugno per poi riaprire gradualmente da luglio.
Nel corso della prossima settimana sarà invece smontata la tensostruttura, in modo da rendere nuovamente operativo l’eliporto di Via Belpoggio.