Imola. In piazza Matteotti, verso metà della mattinata del 26 maggio, uno strano veicolo trainato solamente a pedali ha attraversato il centro storico battendo bandiera inglese con prima fermata vicino al Dulcis. Sopra, c’era mister l’ex pompiere  Martin Hutchinson con l’inseparabile cagnone nero, trovato in Portogallo mesi fa, “Starsky”. Mister Martin ha attirato subito l’attenzione di Mauro Casadio Farolfi che, incuriosito, ha cominciato a parlare con lui e in seguito del già assessore alla Cultura Valter Galavotti che ha subito definito il velocipede, davvero strano e colorato con la cuccia per il cane nella parte posteriore, “un Fantaveicolo”.

Martin Hutchinson

Abbiamo raggiunto mister Hutchinson nel pomeriggio al Bar Bologna in compagnia sempre di Casadio Farolfi, dell’assessora all’Ambiente Elisa Spada per essere deliziati da alcuni particolari del “The world enviroment tour” che sta compiendo l’eccentrico inglese nato a Manchester, il quale compirà 60 anni il 31 maggio.

Innanzitutto il motivo del suo lunghissimo viaggio ha un nobile scopo, come ci ha spiegato in lingua anglo-italiana, ovvero quello “di sensibilizzare la gente al rispetto dell’ambiente, alla bellezza del nostro pianeta e al vivere a contatto con la natura”. Così ha percorso 34mila chilometri a piedi in solitaria in America Latina e per ora è arrivato a 30mila sulla sua “bicicletta” in Europa (al momento 13 nazioni) andando a parlare nelle scuole, le ultime due a San Marino qualche giorno fa, per far sentire e cercare di trasmettere ai giovani il suo amore per la natura che lo ha spinto a muoversi in condizioni assai difficili, anche in un periodo purtroppo contrassegnato dalla presenza del Coronavirus.

“Sì, Imola mi piace, ho fatto un giro dell’autodromo e mi pare che quell’impianto stia cambiando in meglio dal punto di vista del rispetto dell’ambiente – ha spiegato Hutchinson, capelli bianchi, cappellino e viso bruciato dal sole sorseggiando un caffè -. L’unico problema che ho notato sono troppe cicche di sigarette lasciate a terra in centro storico. Ma nelle grandi città italiane la situazione è molto peggiore per l’inquinamento, sono troppo sporche, nei piccoli centri c’è più rispetto per la natura. I like easy music…Eagles”, conclude Martin che giustamente non parla molto di sè (“No moglie, no donne”), ma della salvaguardia del mondo e dell’ambiente che senza smog sarebbe bellissimo”.

L’eccentrico inglese passerà la notte “imolese” con l’inseparabile “Starsky” nella chiesa di Croce in Campo grazie alla disponibilità di don Natale Tomba. Poi ripartirà verso Bologna, ma la prossima destinazione dove ha intenzione di fermarsi per un po’ e che lo attira parecchio è Alvadar, un ecovillaggio non lontano da Modena, con case in argilla, una specie di comunità. Una delle tante che cercherà poi in Toscana per proseguire il suo interminabile viaggio attorno al mondo.