Castel Bolognese (RA). Come spesso capita prima si prendono le decisioni e poi vengono informati i diretti interessati. In questo caso i diretti interessati sono i genitori, e non solo, della scuola primaria dell’Istituto comprensivo “Bassi” di Castel Bolognese.

Quale il motivo del contendere? L’attivazione di sole tre sezioni presso i due plessi di scuola primaria per l’anno scolastico 2021/2022. “L’istituto Comprensivo ci ha comunicato che sono già state trasmesse al Provveditorato tutte le informazioni amministrative e tecniche necessarie per valutare l’ipotesi di avviare solamente tre nuove sezioni per il prossimo ciclo di scuola primaria”, si legge nel testo della petizione che hanno firmato 800 persone, tra genitori interessati e cittadini di Castel Bolognese. “Riteniamo che al quadro fornito dai tecnici manchi però un pezzo, a nostro parere degno di considerazione, significativo e pregnante; il pensiero dei genitori degli alunni che frequenteranno e che già frequentano l’Istituto comprensivo ‘Bassi’ e dei cittadini del Comune in cui lo stesso insiste in maniera prevalente”.

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Genitori e cittadini chiedono, quindi una classe in più, con motivazioni che effettivamente hanno un loro solido fondamento: “Questo scenario porterebbe alla creazione di tre sezioni da 25 bambini; a fronte di un innegabile risparmio di risorse nel breve periodo riteniamo che ne deriverebbe nel tempo una grande perdita per la collettività e per il territorio… È tuttavia nostra convinzione che classi da 25 rappresentino uno spreco di potenziale e di risorse; abbiamo difatti la fortuna di avere sul nostro territorio due strutture perfettamente capaci, anche alla luce delle normative anticovid, di accogliere quattro sezioni senza dover ricorrere a nuovi investimenti o particolari accorgimenti”.

Ma il punto principale è la qualità dell’insegnamento: “Pensiamo che il numero degli alunni, in particolare in un passaggio critico come quello fra scuola dell’infanzia e ciclo della primaria, impatti in maniera significativa e profonda sulla qualità dell’insegnamento, indipendentemente dalla preparazione e professionalità delle insegnanti e degli insegnanti; anzi, ci spingiamo ad affermare che queste numeriche renderebbero molto più ardua la piena espressione delle reali potenzialità di docenti ed alunni. Un numero così elevato di bambini comporti una riduzione significativa dello spazio e dei tempi di manovra per interventi educativi mirati e qualificanti, per dedicare maggiore attenzione agli studenti più fragili, per fare interventi sul gruppo classe che vadano oltre il semplice rispetto delle indicazioni ministeriali, in definitiva per quegli elementi che rendono la scuola una reale esperienza formativa a tutto tondo. Riteniamo che con 25 alunni per classe si renda molto più complessa l’accettazione di nuovi alunni nel corso del ciclo quinquennale”.

Una lettera per segnalare la situazione è stata anche inviata al Difensore civico. Leggi la lettera >>>>

E lo stesso Comune di Castel Bolognese con un Ordine del giorno ha dato sostegno alle posizioni di genitori e cittadini. Vai all’Ordine del giorno >>>>

In un paese relativamente piccolo come Castel Bolognese 800 firme rappresentano una bella dote da portare sui tavoli dove si prendono le decisioni, anche perché chi ha lanciato la petizione ci tiene a far sapere che si tratta di firme raccolte una per una o in forma digitale o fisica, ma sempre nel massimo rispetto delle norme anticovid. “Abbiamo evitato infatti qualsiasi forma di assembramento, puntando sul passa parola tramite messaggistica istantanea e sull’utilizzo dei social media per far conoscere le nostre ragioni e condividerle con i nostri concittadini; le firme fisiche sono state infatti raccolte da 30 piccoli esercizi commerciali della nostra cittadina che si sono offerti di appoggiare la raccolta firme rispettando le normative sull’affollamento dei rispettivi locali. Una rilevantissima parte dei firmatari (oltre l’80%) non sono genitori dei bambini coinvolti, a testimonianza che il tema è ritenuto di cruciale importanza non soltanto dalle famiglie direttamente coinvolte ma da tutta la cittadinanza. La promozione della petizione e la conseguente raccolta delle firme si sono svolte in un arco di tempo di poco superiore alle due settimane, grazie alle famiglie promotrici che nel frattempo hanno dovuto destreggiarsi con Dad e Lead, spesso in combinazione con i normali impegni lavorativi e con lo smart working, e che non hanno mai avuto modo di ritrovarsi in presenza per coordinarsi, ma sono riuscite nell’intento esclusivamente tramite i moderni canali di comunicazione digitale”.

Ora la speranza è che non sia troppo tardi e che si possa tornare indietro sulla decisione annunciata. Intanto viene annunciata una manifestazione pubblica per sabato 5 giugno, dalle 15.30 alle 19, in piazza Bernardi a Castel Bolognese.

(v. z.)