Imola. Il progetto “autodromo sostenibile” è stato sviscerato il 29 giugno in una riunione aperta alla parola dei comitati di cittadini nell’aula del consiglio comunale. L’assessore all’Autodromo Elena Penazzi ha sottolineato i tanti eventi di alto livello (F1 e ciclismo) ospitati che vanno di pari passo con le molte giornate di apertura a tutti. “L’obiettivo deve essere costruire il futuro dell’autodromo – ha scandito la Penazzi – che significa sostenibilità e responsabilità sociale. Abbiamo l’ambizione di entrare entro il 2025 fra gli autodromi che hanno tre stelle per la sostenibilità ambientale, una già ce l’abbiamo”.
L’assessora all’Ambiente Elisa Spada è andata subito al concreto: “Il lavoro che stiamo facendo è su due aspetti: la riduzione dell’impatto da inquinamento e la compensazione. Sulla riduzione, abbiamo introdotto un sistema di bike-sharing dalla stazione dei treni, su colonnine elettriche, sulla riduzione della plastica come contenitore delle bevande. Per la compensazione, vogliamo far nascere il bosco dell’autodromo vicino alla ciclovia del Santerno con piantumazioni autoctone, abbiamo realizzato uno dei 5 progetti che ora sono allo studio del ministero della Transizione Ecologica e c’è come nostro partner l’università di Firenze per ridurre l’incidenza dell’anidride carbonica”.
Azzeccato l’intervento del direttore di Formula Imola Pietro Benvenuti: “All’autodromo si può fare di tutto, la polivalenza è la nostra bussola, con nuove idee sul rumore e sul silenzio. Vogliamo un autodromo per i giovani e siamo agevolati dalla posizione geografica nel centro-Italia e da un percorso dalla stazione al circuito che possa agevolare l’arrivo senza bisogno di utilizzare mezzi inquinanti. Puntiamo parecchio sulle auto elettriche, su come educare a fare il giro più veloce risparmiando più energia possibile. Ma parlo anche dei concerti jazz, c’è spazio per tutti compresa ad esempio una festa dei fiori. Ho trovato un nuovo clima, buono a Imola, con il presidente Minardi”.
La portavoce del Comitato autodromo vivo Deanna Zaccherini ha spiegato che, ad avviso del suo gruppo, “sono chiare le zone di sedime, quelle vicine ai cancelli che servono per i mezzi di soccorso, dunque via Rivazza, via Galli, via Malsicura e altre sono certamente zone di sedime”.
Per il Comitato Autodromo, la presidente Eddy Dolcetti ha ringraziato “il direttore dell’autodromo Benvenuti che riesce a gestire bene le attività di pista con la riduzione del numero delle auto, del tempo di utilizzo, delle modalità e del fatto che crede veramente nella polifunzionalità quando finora abbiamo sentito solamente negare il problema con anni di disagio enorme. Apprezziamo le belle idee, ma abbiamo anche delle domande da porre: ad esempio su ipotesi di interventi urbanistici, sulla classificazione acustica e vorremmo saperne di più su un intervento della Regione verso il Governo”.
Sulla stessa linea Mario Zaccherini per Legambiente: “Per anni ci hanno deriso dicendoci ‘questo è un autodromo, non un velodromo’, e invece abbiamo visto come si possono organizzare gare di bici molto importanti. E ricordiamoci della risorsa del parco delle Acque Minerali”
(m.m.)
Direttore Benvenuti, ai giovani non serve capire come si può fare il “giro più veloce” in pista. Gli servirebbe riuscire a sentire i loro professori quando spiegano, nelle 6 scuole che stanno a poche centinaia di metri da un dinosauro – che purtroppo non si è ancora estinto – che la “civiltà” del motore è finita e che dobbiamo cambiare, per dargli un futuro.
…se son rose, fioriranno….????….. i fatti ce lo diranno….anche perchè alcuni interventi sono rimasti ad un modello anni ’70…..
L’assessora Spada ha in mente di dar vita al RAB? Sull’attività di questo impianto sono in ballo 3 questioni: il diritto alla salute, la tutela dell’ambiente e il bilancio di Formula Imola. Ogni altro interesse INDIRETTO, economico o di “volontariato”, non ha titolo “decisionale”, in quanto pregiudizialmente legato al proprio tornaconto a danno della legalità SOCIALE!