Imola. Il Movimento 5 stelle locale, alle strette dopo il duro scontro Conte-Grillo, pare seppur con diversi accenti a favore di un’uscita il più veloce possibile dal governo Draghi. “Fino a ieri, leggendo il libro di Marco Travaglio sulle congiure contro il governo Conte, avevo qualche dubbio su un congiurato. Dopo oggi i miei dubbi si sono dissolti. In modo più grottesco non si sta forse ripetendo il ‘Tu quoque, Brute, fili mi?’ – ricorda il consigliere comunale del Movimento 5 stelle Ezio Roi -. Grillo ha avuto troppa fretta di liberarsi di Conte come premier spingendo il M5s nel governo Draghi, definito da lui ‘grillino’ come pure il ministro Cingolani. Robe assurde. Quindi sicuramente Renzi è stato il coltello della congiura, ma forse fra i congiurati c’era anche Grillo. Ora spero che l’estate porti consiglio e che il Movimento si riprenda presto uscendo da un governo nel quale non sta contando quasi nulla”.
Gabriele Betti che è un grillino verace e conosce bene il Beppe di Genova, è sibillino: “Chi vuol salire sul carro del terzo mandato (da parlamentare che nei M5s finora non è permesso, ndr) ne ha tutte le possibilità. Il partito di Conte sarà utile contro derive pericolose. Il Movimento resterà fondamentale come punto di arrivo finale: la democrazia partecipativa. Ad oggi abbiamo un partito ed un popolo che vuole un leader buono. Bene Conte. Quando il popolo vorrà la democrazia partecipativa, diremo grazie a chi ha tenuto accesa la fiamma”.
Per Claudio Frati, in passato candidato sindaco, candidato alle elezioni politiche e assessore nella disgraziata giunta Sangiorgi “la diatriba tra Conte e Grillo in sintesi è una lotta di potere che ormai mi affascina quanto una querelle dell’Isola dei famosi. Quello che per me è rilevante, è che entrambi hanno fatto carte false o quasi per appoggiare un governo prevedibilmente pessimo, almeno per quella forza politica popolare e rivoluzionaria che in tanti avevamo votato nel 2018, ma che evidentemente è ottimo per chi nel frattempo da semplice portavoce si è ‘evoluto’ in un riverito parlamentare moderato e magari anche liberale. Chi è in cerca di un’alternativa a questa melassa liberista e austeritaria temo non potrà fare altro che cercarla altrove (magari con Di Battista, azzardiamo noi, ndr)”.
Pure Agnese Colangelo, candidata M5s alle ultime elezioni comunali, ribadisce: “Io ero fra quelle più scettiche sull’entrata nel governo Draghi, quindi nonostante alcune perplessità sul Garante, l’ultima uscita di Grillo non mi scolvolge affatto. Dobbiamo contarci, capire chi vuole un partitucolo moderato di Conte che non è nemmeno iscritto al M5s e chi vuole tornare allo spirito originario. Spero molto in Di Battista e pure nel ritorno di alcuni espulsi di grande peso e onestà come Morra. Grillo ha ribaltato il tavolo come spesso fa, io penso sia a fin di bene”.
(Massimo Mongardi)
La maggioranza del popolo grillino spera in Di Battista, ma bisogna avere anche il coraggio di dire che Grillo deve andare in pensione politicamente: ogni volta che apre bocca fa solo danni, a cominciare dal governo Draghi con il ministro confindustriale della transizione ecologica, altro che grillini.
Conte non ha la stoffa del leader di partito, ma è un’ottima opportunità istituzionale.da usare.
Di Maio ottimo democristiano…..speriamo restino i due mandati!……