Egregio direttore,
Il termine NoVax definisce in linea generale chi è contrario alla vaccinazione in assoluto e, in particolare, chi è contrario al fatto di sottoporre la popolazione infantile alla profilassi vaccinale. Il neologismo nasce probabilmente nel 2017, qualche anno prima del Covid 19, quando in discussione era il noto “decreto Lorenzin”.

Nel corso del tempo, l’utilizzo del termine “NoVax”, teso a stigmatizzare il comportamento negativo di coloro che rifiutano a prescindere il vaccino ed in particolare la somministrazione per la popolazione infantile, è rientrato nell’alveo della “critica motivata”.

Quanto anche perchè gli stessi “NoVax” a difesa delle loro tesi erano soliti portare dinanzi ai mass media ed alla comunità scientifica, prove a sostegno, spesso non solo prive di fondamento scientifico ma anche illogiche fino al ridicolo.

Come noto, nel nostro paese, è ora in atto una campagna vaccinale tesa ad arginare gli effetti nefasti del cosiddetto “Covid 19”. Nonostante tale campagna venga definita “volontaria” sono tanti, oggettivamente diffusi e ben riconoscibili, gli elementi sostanziali che rendono evidente che tale vaccinazione intenda essere al momento surrettiziamente obbligatoria.

L’applicazione di tale pratica, non solo passa attraverso la limitazione dell’esercizio di libertà fondamentali, di carattere civile e sociale, fatto di per sè discriminante che dimostra la poca maturità democratica del paese, ma anche attraverso la pubblica diffusione di informazioni parziali, talvolta gravemente artefatte, finanche alla pubblica denigrazione mezzo “stampa” di chi non intenda legittimamente vaccinarsi e additato come “NoVax”.

La scelta di non essere vaccinato, che anche personalmente ho intrapreso, in un particolare contesto sanitario, che include l’assenza di un virus letale, come ad esempio l’Ebola, che mette a disposizione utili vaccini ma “imperfetti”, la possibilità di accedere a cure adeguate, la maggior parte delle quali previene il ricovero o la morte di chi non è soggetto fragile, in un particolare ed atipico contesto democratico, stante il perdurare inspiegabile Stato d’emergenza, avendo pure fondate motivazioni basate sulle stesse informazioni fornite dalla comunità scientifica, ed altre di tipo sociale, economico, logico e finanche politico a sostegno, non può e non deve essere, soprattutto pubblicamente, confusa con quella di chi al vaccino si oppone a prescindere.

Diversamente l’utilizzo del termine “NoVax” non andrebbe definito come “improprio”, ma come denigratorio.

Chiedo ai giornali di avere maggiore attenzione nell’utilizzo del termine “NoVax” e nella diffusione di notizie che inducano ad intendere che la vaccinazione sia un obbligo ma una facoltà.

Giorno dopo giorno, il clima infame creato ad arte da democratici sotto mentite spoglie, ci porta rapidamente verso quel confine oltre il quale scompare la coscienza civile e regna il caos, oltre al dovere di essere responsabili è bene decidere sin da ora da che parte stare.

(Roberto Vuilleumier)