Faenza. In occasione dei 700 anni dalla morte di Dante, alcuni enti (tra cui il Museo diocesano di Faenza) hanno organizzato una mostra dal titolo “Dante. Visioni del contemporaneo”, a cura di Alessandra Carini, Giovanni Gardini e Marco Miccoli. Inaugurazione venerdì 10 settembre, ore 18.30, nello spazio espositivo della chiesa di Santa Maria dell’Angelo, alla presenza del sindaco Massimo Isola e del vescovo mons. Mario Toso, resterà aperta fino a sabato 30 ottobre.
In particolare, nove artisti (Patrizia Novello, Andrea Salvatori, Filippo Zoli insieme a Fabrizio Fortini e Dania Zanotto (?collettivo), Lucia Nanni Bubilda, Sara Vasini, Alessandro Turoni, Labadanzky, Riccardo Garolla e Oscar Dominguez) dialogheranno sull’opera dantesca attraverso opere pensate per un allestimento altamente scenico.
Nell’abside trova spazio l’opera di Filippo Zoli, che insieme a Fabrizio Fortini e Dania Zanotto (?collettivo) ha realizzato una grande scenografia che in qualche modo “dialoga” con le incisioni di una edizione cinquecentesca della Divina Commedia custodita presso la Biblioteca diocesana “Card. Cicognani” di Faenza, che sarà esposta per l’occasione. Nelle cappelle laterali trovano spazio le opere di Lucia Nanni Bubilda, Patrizia Novello, Sara Vasini e Andrea Salvatori, pensate e realizzate per l’occasione. Raffinata artista ravennate, Lucia Nanni Bubilda ha creato tramite intricatissimi capillari di tessuto figure immaginifiche legate al bestiario dantesco, mentre Patrizia Novello, affermata pittrice milanese, ha indagato il tema della parola dantesca, così come ha fatto Sara Vasini, poliedrica artista mosaicista, che ha riscritto la cantica del Paradiso con la calligrafia cancelleresca. Andrea Salvatori, artista faentino, ha realizzato un cielo stellato in bianchissima ceramica, mentre a Riccardo Garolla è stata affidata la figura di Dante, un dipinto che entra in dialogo con un antico altare.
Alessandro Turoni, artista forlivese, presenta un cerbero con tre enormi musi, una belva feroce dalle enormi misure, mentre invece Labadansky, artista genovese, ha realizzato una gargantuesca testa dantesca dalle sembianze robotiche. Oscar Dominguez, land artist di origini argentine che da anni vive e lavora a Faenza, ha innalzato una selva oscura, un intrico vegetale leggerissimo, quasi etereo.
Nella cappella laterale sono allestite una selezione di 32 opere provenienti dal lavoro di Dante Plus (Bonobolabo) che da anni coinvolge numerosi artisti invitandoli a confrontarsi, dall’illustrazione al fumetto passando per le tecniche più diverse, con una nuova identità di Dante, riproducendo il suo celebre volto in chiave contemporanea.
Anche nella mostra faentina, al pari dell’esposizione ravennate, sono presenti Publics ICC in collaborazione con Creatori di Emozioni con City Mood, una app per esprimere ogni giorno il proprio umore e contribuire al sentire comune della città. Sarà possibile scoprire l’umore di Faenza visitando il Dante poligonale, installazione di Creatori di Emozioni, illuminato in tempo reale in dodici colorazioni differenti a seconda del mood dominante nella città.
A corredo dell’evento è un catalogo per le Edizioni Homeless Book che sarà disponibile in mostra con testi in italiano e inglese e un apparato fotografico a cura di Marco Parollo.
La mostra sarà aperta il martedì (16-18.30), il venerdì (16-18. 30) ed il sabato (10-12.30/ 16-18.30.
Il programma delle iniziative nell’ambito della mostra >>>>
(Annalaura Matatia)