Era ormai tempo di lasciare l’alpeggio e ricondurre la mandria a valle. Bruno radunò le vacche e si apprestò a guidarle lungo il pendio; una di esse, però, invece di seguire le altre, si mise a pascolare. Accortosene, Bruno tornò indietro a spronare l’animale affinchè intraprendesse il cammino: “Forza, bellezza, è ora di andarcene da qui! Allora, ti vuoi muovere?!”; il bovino però non ne voleva sapere e continuò a brucare sul prato.
L’uomo, sbuffando, decise allora che avrebbe condotto le altre bestie a destinazione e poi sarebbe tornato a recuperare quella rimasta al pascolo; “Non posso certo lasciarla qui – si disse – ma è meglio che riporti a casa queste, prima che a qualcuna venga la stessa idea!”.
Giunto alla sua fattoria nei pressi del paese, ricoverato il bestiame nella stalla, decise di ristorarsi un poco prima di tornare a recuperare la vacca mancante: “Al diavolo, non voglio mica morire di fame per quella vacca ribelle!” esclamò.
Stava per ripartire quando Carlo, suo vicino, irruppe in casa sua disperato: “Bruno, aiutami! Stavo andando a consegnare un carico di fieno, ma il carro è finito con una ruota nel fosso!”.
Bruno si precipitò con l’amico a tentare di rimettere il mezzo in carreggiata; “Ti aiuterò, faresti lo stesso per me, ma cerchiamo di sbrigarci, perché una delle mie bestie è rimasta all’alpeggio e devo andare a riprenderla” disse con tono concitato.
Ci volle un’ora buona per riuscire nell’intento. “Grazie! – esclamò Carlo – Se non ci fossi stato tu non so come avrei fatto; ora vado, prima che chiuda il consorzio”. “Di nulla – ribattè Bruno – io vado a vedere se la mucca rimasta lassù si degna di scendere a valle”. Dopo essersi di nuovo equipaggiato, il bovaro si accinse a partire, quando improvvisamente vide la sua vacca tornare alla stalla dal monte: “Ai suoi comodi, madame, stavo tornando per riaccompagnarla alla maison, ma almeno mi ha risparmiato la fatica!” Scosse la testa sorridendo e rientrò in casa.
Il mattino seguente il bovaro si recò nella stalla per mungere le sue bestie, una per volta come era solito fare. Venuto il momento di quella che era rimasta al pascolo ed era poi tornata da sola, l’animale gli si avvicinò docilmente, così che Bruno ne iniziò la mungitura con facilità.
“Ma come siamo collaborativi stamattina!”, si meravigliò rivolgendosi alla mucca. Dalle mammelle della bestia, intanto, continuava a fuoriuscire latte, quasi come in un flusso infinito, così che dalla relativa mungitura Bruno ottenne più del doppio rispetto a quanto aveva munto da ognuno degli altri capi.
“Cavolo, rimanere lassù più a lungo ti ha portato bene, figliola, il tuo istinto ti ha dato il suggerimento giusto! – esclamò l’uomo – Se anche noi alle volte ci lasciassimo guidare dal nostro senza perderci in tanti ragionamenti, forse ci andrebbe meglio!”
Appena finito di mungere il bestiame, Bruno si precipitò al telefono e, senza pensarci troppo, chiamò la sua ex moglie, dalla quale era separato da circa un anno; “Ehi, tesoro, – le propose – ci vediamo un giorno di questi, così riparliamo del futuro?”.