Castel del Rio (BO). Un thriller nella Valle del Santerno. Non si tratta di cronaca, ma di cultura, precisamente del film “Dark Matter” del regista Stefano Odoardi, prodotto da Superotto Film Production, Orange Film e KeyFilm con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, che scelto come location il fiume Santerno nei pressi di Castel del Rio, il Ponte degli Alidosi e il paesaggio autunnale dell’appennino imolese.
Fino al 25 ottobre, una troupe cinematografica composta da 40 professionisti e dal cast del film è al lavoro in località Molino del Duca, a qualche chilometro da Castel del Rio, per realizzare le riprese delle parti più intense e spettacolari della pellicola, una coproduzione italo-olandese la cui uscita è prevista nell’autunno 2022.
Il corso del fiume Santerno, alcune abitazioni sulle sponde e l’antico e suggestivo ponte “a schiena d’asino” sono i luoghi scoperti grazie alla collaborazione con Emilia-Romagna Film Commission e poi scelti per ambientare le scene chiave e ricche di suspense della storia scritta dallo stesso regista insieme alla sceneggiatrice olandese Sytske Kok.
Il lungometraggio, prodotto dalle italiane Superotto Film Production, Orange Film e dalla olandese KeyFilm con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, della Regione Lazio e – in Olanda – del Netherlands Film Fund, vede nel cast Alessandro Demcenko, Angélique Cavallari, Eleonora Giovanardi, Thierry Toscan, Elisabetta Pellini, Orso Maria Guerrini, Daniela Poggi, Simona Senzacqua, Shaula Pascucci, Angelica Cacciapaglia e per la prima volta sullo schermo il giovanissimo Giulio Cecchettini.
Il film
“Dark Matter” racconta di Antonio, un affermato fisico che opera nel campo della Materia Oscura – particelle di cui non sappiamo nulla ma che compongono il 95% del nostro universo – la cui vita viene stravolta quando all’improvviso suo figlio Thomas, appena undicenne, scappa di casa dopo la morte del nonno. Da quel momento Antonio non solo dovrà cercare il figlio, ma anche se stesso.
“Viviamo un periodo storico in cui sembriamo aver perso la capacità di confrontarci con lo sconosciuto – afferma il regista Stefano Odoardi, che opera da diversi anni prevalentemente in Olanda –. Il mio film vuole essere un tentativo di riaffermare l’importanza dello sconosciuto come un elemento fondamentale della vita stessa. In definitiva, quando lo sconosciuto viene rivelato può essere crudele, ma può anche premiarti con una nuova consapevolezza”.
Le riprese, iniziate nel Lazio, si concluderanno dopo Castel del Rio in altre due location emiliano-romagnole: Predappio (nel suggestivo laboratorio Ciclope) e al Tecnopolo di Modena.