Imola. “Cooperazione e comunità parole chiave in tempo di pandemia” è il titolo dato al Bilancio Sociale consolidato 2020 del gruppo Solco Civitas “proprio perché la misurazione dell’impatto sociale della nostra attività non poteva nell’anno appena passato prescindere dall’impatto che la pandemia ha avuto nella comunità in cui viviamo ed operiamo”.

I dati del bilancio 2020 si riferiscono ancora al Gruppo cooperativo del territorio Imolese in quanto Solco Civitas, gruppo cooperativo metropolitano è nato a dicembre 2020 ed ha visto quindi l’avvio della sua operatività nel gennaio 2021. 9578 persone raggiunte dai servizi direttamente e 19.578 indirettamente (familiari, servizi, etc) su un territorio, quello del Nuovo Circondari Imolese, che conta circa 130.000 abitanti. “Ci pare questo il dato principale da mettere in evidenza in un anno così difficile: il Gruppo è riuscito, pur nelle difficoltà, a garantire il mantenimento dei servizi gestiti alla comunità”.

Economicamente l’anno 2020 chiude per il Gruppo con un risultato positivo anche se sensibilmente ridotto dall’impatto pandemico: 244.000 euro di utile su un valore della produzione di 19.465.000 euro pari all’1,2% (lo scorso anno la marginalità era stata del 2,5%). Un gruppo che conta 413 soci tra lavoratori, fruitori, volontari e sovventori e 584 dipendenti di cui 70 inserimenti lavorativi nella cooperativa di tipo B.

“Nel bilancio sociale abbiamo voluto raccontare in primis il grande contributo dato dai soci e dai lavoratori del gruppo di fronte alle difficoltà che si sono via via manifestate, ma anche la vicinanza di tante aziende e famiglie nel sostenere i nostri servizi ed i nostri assistiti. Abbiamo scelto di adottare tutte le misure di sicurezza possibili, abbiamo adottato procedure atte al contenimento del virus, abbiamo sostenuto il reddito degli operatori che si sono trovati costretti all’inattività per la chiusura dei servizi. La salvaguardia delle persone fragili a noi affidate, la ricerca di strumenti di protezione inizialmente introvabili, attività improvvisamente chiuse, il problema di garantire ai dipendenti protezione e sostegno, una riorganizzazione dei servizi da erogare in modo diverso e spesso a distanza con le opportune conoscenze e tecnologie, sono solo alcuni esempi di quello che rende il 2020 non confrontabile con gli anni precedenti. La grande complessità del periodo ha comunque aumentato la consapevolezza del beneficio diffuso che le nostre attività creano nel territorio e di conseguenza nella comunità. Abbiamo registrato un incremento di donazioni, in natura ed economiche, ma anche una vicinanza tramite telefonate, mail e messaggi, non solo da enti ed istituzioni, ma da aziende ed innumerevoli cittadini”.

Tutto questo ha avuto costi “che non sono stati compensati dai cosiddetti ristori, creando un forte calo di redditività, ma siamo tra le poche imprese del settore che alla fine sono riuscite a chiudere in utile e senza le operazioni straordinarie permesse dal periodo emergenziale legato alla pandemia”.

Nel 2020, nonostante e seppure rallentati dalla pandemia, “abbiamo concluso il lavoro di fusione con il consorzio bolognese di cooperative sociali Solco Insieme. Il 1 dicembre 2020 Solco Imola ha incorporato Solco Insieme e si è trasformato in Solco Civitas; le cooperative socie dell’area bolognese Ida Poli, Libertas Assistenza, Dai Crocicchi e Welfare Bologna, interessate a far parte di un gruppo cooperativo metropolitano, gestito su base comunitaria, sono quindi entrate come socie”.

Anche il 2020, nonostante la pandemia, “ci ha quindi resi capaci non solo di mantenere, come possibile, i servizi in essere, ma di progettarne, acquisirne ed aprirne di nuovi, e questo sempre in una logica di attenzione alla comunità e con meccanismi di rete e non autoreferenziali. Ricordiamo quindi, a puro titolo esemplificativo, l’acquisizione della scuola dell’infanzia parrocchiale ‘Sacro Cuore’ di Toscanella, un servizio che vede coinvolte un centinaio di famiglie; la messa a disposizione per il periodo temporaneo del lockdown primaverile di una struttura e degli operatori necessari a svolgere un servizio di accoglienza per persone senza dimora per garantire anche un luogo in cui stare nelle ore diurne, in collaborazione con ASP, Caritas e Croce Rossa di Imola; infine la forte implementazione, anche causa covid, di interventi domiciliari per situazioni di fragilità sociale e psichica. Un 2020 quindi che, con le sue difficoltà, ci ha comunque rinsaldati nella nostra missione e preparati a cogliere, nella trasformazione da Solco Imola a Solco Civitas, la sfida della dimensione della città metropolitana e contemporaneamente il mantenimento della dimensione comunitaria e di prossimità sempre in un’ottica di sussidiarietà circolare”.

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I servizi offerti dal Gruppo

Solco Civitas aggrega cooperative sociali di tipo A e di tipo B.

I settori di intervento delle cooperative sociali di tipo A coprono a 360 gradi i bisogni di welfare delle comunità. Si va dai servizi socio-sanitari per anziani e disabili residenziali e domiciliari, a quelli residenziali per la salute mentale, dai budget di salute, ai servizi educativi per l’infanzia con nidi, scuole d’infanzia e 0-6 privati convenzionati e/o in appalto. Le cooperative sociali di tipo A aderenti a Solco Civitas operano anche nell’ambito dell’integrazione scolastica per disabili e nei centri di aggregazione giovanile oltre a offrire servizi per le persone senza fissa dimora, housing first e garantiscono servizi di mediazione culturale e di alfabetizzazione scolastica, dopo scuola per DSA, centri di accoglienza straordinaria per richiedenti protezione internazionale. I soci di Solco Civitas operano, inoltre, anche in laboratori occupazionali per persone disabili, di prevenzione primaria e rischio addiction, servizi socio-educativi per minori della neuropsichiatria e socio-educativi per persone con disturbi dello spettro autistico, oltre a garantire la gestione di un poliambulatorio medico, offrire servizi “Dopo di noi”, e operare con politiche attive del lavoro e formazione professionale.

Le cooperative sociali di tipo B per l’inserimento al lavoro di soggetti svantaggiati operano, invece, prevalentemente nei settori dei servizi ambientali, della cura del verde, delle manutenzioni, delle pulizie, della ristorazione e gestiscono il progetto Aristocani, albergo per cani nel territorio di Castel San Pietro.