Imola. La transizione ecologica made in Bryo e Protesa ad Ecomondo, l’evento leader in Europa per la Green economy. Le due aziende imolesi hanno illustrato i progetti di comunità energetiche e fotovoltaico sull’acqua, che daranno via al più grande impianto in Europa.

“Bryo fin dalle sue origini opera in un’ottica di sostenibilità ambientale e valoriale in particolare su tre settori: fotovoltaico, biogas e cogenerazione – ha affermato nel suo intervento Fabio Piancastelli, presidente di Bryo Spa -. Il mercato delle energie rinnovabili è geneticamente dinamico, in tale ottica ci poniamo come promotori e investitori della prima Comunità energetica del territorio imolese, tramite la quale le imprese aderenti possono produrre, consumare e scambiare energia elettrica green e rinnovabile. Nella stessa ottica stiamo mettendo a punto il progetto per la realizzazione del più grande impianto fotovoltaico galleggiante sull’acqua in Europa. Guardiamo con molta attenzione ai contenuti del Pnrr come portatore di nuove possibilità di business. Ad oggi possiamo dire che il dinamismo di Bryo si concretizza in valori etici espressi in anidride carbonica non immessa in atmosfera”.

Dalla collaborazione tra Bryo e Protesa nascerà, infatti, il nuovo impianto fotovoltaico galleggiante da installare nel bacino di Bubano (Comune di Mordano), che ospita l’impianto preesistente costituito da cinque isole galleggianti della potenza di circa 100 kWp ciascuna, per un totale di 496,8 kWp su una superficie complessiva di 5.550 mq.

Il nuovo impianto invece avrà una potenza di 4,5 MW rendendolo così l’impianto fotovoltaico più grande d’Europa.

Schemi di progetto realizzati per l”impianto galleggiante nel bacino di Bubano

Dalla Regione Emilia Romagna arriva un input per procedere lungo questa strada, non a caso, come ha sottolineato Attilio Raimondi del servizio Politiche energetiche regionale, “il ‘Patto per il clima e il lavoro’, recentemente siglato, ha sposato gli obiettivi previsti dall’Unione europea di un aumento di energia prodotta da fonti rinnovali e conseguente riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Sorge ora l’esigenza di accelerare lungo questa strada, inserendo nel prossimo Piano triennale energetico tutte le azioni che andranno in quella direzione”.

Lo stesso Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, come ha detto Rossano Montuschi, dirigente dell’Area del Distretto montano, “sta realizzando una serie di impianti fotovoltaici su bacini e invasi al servizio dell’agricoltura nelle aree delle valli del Santerno, del Senio, del Lamone e del Marzeno. Nati per fare fronte alla ormai cronica carenza di acqua, ora grazie all’installazione dei pannelli, permetteranno anche di ridurre i costi energetici delle 800 imprese agricole che aderiscono ai circa 20 consorzi di scopo, nati per favorire questi interventi”.

“Fa parte del nostro Dna guardare a nuovi modelli di investimento che uniscano la crescita territoriale in ambito energetico con lo sviluppo sostenibile – ha detto Davide Gavanelli, Ceo di Bryo -. Bryo è stata una delle prime Esco a credere nel progetto delle Comunità energetiche e a concepirle come un sistema aperto al quale tutti possono partecipare, a cominciare dagli enti pubblici. Siamo stati tra i primi in Italia a progettare una Comunità energetica dedicata alle imprese ed ora per partire stiamo solo aspettando che venga implementata la nuova Direttiva europea 2018/2001 (Red II) sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili. La Comunità energetica porta con sé un forte concetto di innovazione territoriale, perché recepisce quello che è lo spirito cardine delle rinnovabili, la democrazia energetica, secondo la quale ognuno può produrre, consumare e scambiare energia rinnovabile all’interno di un sistema condiviso e ciò, chiaramente porta anche un vantaggio economico. A questo scopo, ad ora solo per il comune di Imola e presto anche per i territori del Con.Ami, Bryo ha creato un’applicazione che consenta ai diversi utenti di registrarsi per comprendere se possano o meno fare parte di una Comunità energetica.

Da sinistra: Attilio Raimondi, Marco Bertuzzi, Stefano Raggi, Fabio Piancastelli, Davide Gavanelli, Rossano Montuschi

Siamo stati i primi a realizzare un impianto fotovoltaico galleggiante, incentivato dal Gse. Ed ora lo stiamo sviluppando con una tecnologia innovativa facendolo diventare il più grande in Europa, ma nello stesso tempo con l’obiettivo che diventi un moltiplicatore di esperienze in ambito territoriale, con una forte vocazione all’autoconsumo, tali da potere anche agire all’interno di una Comunità energetica”.

“Partesa opera con un reparto specifico nel campo della sostenibilità e delle energie rinnovabili mediante progettazione, realizzazione e gestione diretta degli impianti – ha aggiunto Marco Bertuzzi, responsabile reparto Rem (Renewable energy management) di Protesa Spa -. Operiamo sia nella realizzazione di nuovi impianti che nell’ammodernamento di impianti esistenti. Assieme a Bryo siamo stati tra i promotori del primo impianto galleggiante sul bacino di Bubano, realizzato a tempo di record garantisce 500 kW ed occupa circa 5.500 metri quadrati. Il nuovo impianto ci permetterà di raggiungere i 4,5 MW, quindi dieci volte più grande dell’esistente pur non occupando una superficie 10 volte più grande, questo grazie ad una tecnologia innovativa e all’avanguardia che prevede moduli più piccoli con un rendimento molto maggiore. L’impianto è pensato per renderlo particolarmente scalabile, non tanto per fare impianti da 5 MW, ma da 50 a 100 kW più adatti alle esigenze del nostro territorio”