A fine ottobre è scomparso Angelo Pergolini, 69 anni, lughese di nascita e di vita degli anni giovanili, poi milanese per la professione di giornalista. Ha collaborato con “Il Manifesto”, “Ansa”, “Espansione”, “Focus” e “Panorama”, di cui è stato per molti anni inviato speciale di Economia e Finanza. Nel 1997 aveva scritto, assieme al collega Maurizio Tortorella, il libro “L’ultimo dei Gucci. Splendori e miserie di una grande famiglia fiorentina”.

Angelo Pergolini

A Lugo, Angelo ha frequentato il Liceo Scientifico “Ricci Curbastro”, in un periodo di grande fermento culturale, sociale e religioso: quelli che, come lui, frequentarono Gioventù Studentesca alla fine degli anni ’60 lo hanno ricordato con alcune testimonianze.

Giulio Galletti, già dirigente scolastico, ricorda che Angelo fu redattore di “Alla rovescia!”, giornale nato nell’estate del 1967, per tenere in contatto i ragazzi a casa, in vacanza o al campo di lavoro in Abruzzo. Negli anni successivi divenne un periodico quindicinale, rivolto a tutti gli studenti, che suscitò molto interesse e partecipazione.

Carla Conti, compagna di liceo a Lugo che ora vive in Brianza, ricorda gli interi pomeriggi passati a giocare a carte, a discutere di tutto, a litigare e qualche volta pure a studiare. “Mi sei stato vicino nei momenti difficili. Ti ho rivisto dopo tanti anni e ho avuto la conferma che la vera amicizia ti rimane nel cuore per sempre”.

Paolo Galletti, storico esponente dei Verdi e deputato per due legislature, ricorda che Angelo Pergolini fu tra i fondatori a Lugo del gruppo del Manifesto. Allora fu un momento magico irripetibile con l’energia dell’adolescenza e della prima giovinezza.

Cassiano Tabanelli, uno dei più adulti di G.S. a Lugo in quegli anni, quando don Beppe Tagariello ne era alla guida, ricorda Angelo per la sua vitalità e la sua intelligenza, che nel tempo ha consolidato con la sua attività di giornalista a Milano.

Katia Sgalaberna, medico, oggi impegnata nelle tante attività alla parrocchia della Collegiata, sottolinea l’amore di Angelo per la musica di quegli anni, per i complessi che hanno fatto la storia come i Pink Floyd, i Jethro Tull, attento e aperto ai nuovi fenomeni emergenti in un periodo di grandi novità, anche in campo musicale.

Raffaele Clò, già presidente della Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo, cita quando “Andai alla presentazione del suo libro sui Gucci e ci salutammo molto calorosamente, dopo tanto tempo. Nella presentazione del libro dimostrò grande proprietà di linguaggio, freschezza di pensiero e tanto senso dall’ironia”.

Claudio De Cesare, per alcuni anni al lavoro sociale in America Latina, sottolinea una passione particolare di Angelo. “Ricordo la felicità e la gratitudine che mi manifestò per i coleotteri argentini e brasiliani che gli avevo inviato dal Brasile”.

Tiziano Conti, vice presidente della Fondazione Dalle Fabbriche, lo ha frequentato per un breve periodo in G.S.: ne ricorda la mente lucida, la capacità di riflessione e approfondimento che, a 16 – 17 anni, ne facevano un predestinato in campo culturale, come la sua vita di giornalista ha poi dimostrato.