In merito al calcio giovanile gira in rete un testo che recita più o meno così: l’allenatore allena. L’arbitro arbitra. Tu divertiti! Il tuo compito è sostenere la squadra e tuo figlio, e incitarlo a migliorarsi, quindi non pensare ai consigli tecnici e goditi la partita!
Chi ha scritto queste righe non ha mai giocato a calcio e, soprattutto, non ha un figlio che scende sul terreno di gioco ogni fine settimana. Perché per un padre che ha calcato i campi di mezza regione, avere un figlio che cerca di ripeterne le gesta, è un misto di emozioni contrastanti che possono condurre alla nevrosi.
Allora figlio mio, se vuoi diventare un calciatore, ecco le dieci regole in vigore da oggi:
- Le scarpe da calcio sono nere. È concesso un baffo bianco o tre sottili strisce sempre bianche. Butta nel pattume quel paio di cose verdi fluo con i tacchetti rosa shocking.
- Che piova, grandini o nevichi, si fa allenamento, non ascoltare la mamma che giocava a basket e teneva il culo al caldo.
- A proposito di mamme, porta pazienza perché oggi le donne possono accedere alle strutture sportive, ai miei tempi non era concesso.
- Le pantacalze le indosserai soltanto in caso di trasferta a Murmansk, nella Siberia occidentale.
- La cuffia e i guanti si usano a sciare!
- La doccia si fa al campo e ci deve sempre essere uno della squadra che apre lo spinello dell’acqua ghiacciata e ve la spara addosso. Si piscia sotto la doccia, mai nella turca.
- Dopo la doccia si esce con i capelli bagnati, anche a gennaio, e deve esserci qualcuno che ti urla: asciugati i capelli che poi ti viene la cervicale come a me. Tu mandalo a spendere, che tanto la cervicale ti verrà comunque.
- In campo vale sempre la medesima regola: o la palla o le gambe. Poi chiedi scusa all’avversario, che è come andare dal prete a confessarsi. All’azione successiva: o la palla o le gambe.
- L’allenatore è sacro, per il solo fatto che alleni dei bambini di dieci anni merita la beatificazione.
- Tuo padre ha il diritto di vantarsi di te dopo una buona prestazione o di mettere in dubbio la paternità dopo una pessima figuraccia.
Figlio mio, queste solo le leggi del calcio, se non ti aggradano là, pochi metri oltre la tribuna, c’è la palestra della ginnastica artistica, dove mamma sarà ben lieta di venirti a prendere: pulito, profumato e senza lividi.
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(Corrado Peli)
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