Imola. Piovono ancora critiche, rivolte allla direzione dell’Ausl di Imola dal sindacato autonomo Fials, sulla situazione organizzativa all’ospedale Santa Maria della Scaletta.
Secondo il segretario territoriale del Circondario Stefano De Pandis “servono interventi urgenti per impedire che si venga a ricreare la situazione dello scorso anno. E’ necessario che le visite ai reparti restino limitate a un visitatore per paziente e che siano suddivise per fascia oraria per evitare pericolosi affollamenti”.
“Sul Green pass – sottolinea il segretario dela Fials – constatiamo come il controllo non venga effettuato all’ingresso del nosocomio nei giorni festivi e prefestivi scaricando la responsabilità e l’onere al personale in servizio nei reparti che non potrebbe effettuarlo. Peraltro emerge anche il problema dell’utilizzo di apparecchiature per il controllo del green pass. Parliamo di personale spremuto in ogni modo, adesso messo a fare i controllori togliendo tempo dal reale impiego per il quale è stato assunto. Da quasi due anni in prima linea contro la pandemia e come nuovo incarico gli infermieri e gli Operatori Socio Sanitari (OSS), si trovano a dover affrontare situazioni psicologicamente pesanti, continui battibecchi, minacce, insulti, aggressioni: questa incombenza genera un sovraccarico ingestibile su personale già ridotto”.
“Chiediamo che si provveda immediatamente alla sanificazione degli ambienti di tutta la piastra oggetto del focolaio (Meda) – continua De Pandis -. Bisogna rafforzare i giri del personale addetto alle pulizie con particolare attenzione ai punti di contatto (maniglie, chiamata
ascensore, tastiere ecc ecc) perché è fondamentale mantenere la compartimentazione del personale e dei pazienti Covid e non Covid”
Infine la Fials rileva “una massiccia carenza di personale infermieristico all’interno del Blocco Operatorio (più di 8 unità). Personale che
miracolosamente sostiene ritmi e carichi di lavoro estenuanti. Basta pensare che all’ordinaria attivita’ di sala operatoria bisogna
aggiungere l’istituto di Pronta Disponibilità che a saldo del mese di agosto risulta di circa 990 ore. Se si inseriscono dentro anche le
ore spese per attività di supporto alla libera professione e lo straordinario effettuato per la riduzione delle liste d’attesa si capisce che la
situazione non è più sostenibile e va immediatamente risolta”.