Imola. “Le categorie delle libere professioni e il Covid-19, quale futuro?” è il tema dell’iniziativa organizzata dall’Associazione liberi professionisti e lavoratori autonomi “Giovanni Codronchi Argeli”, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola e la collaborazione del Centro studi “Luigi Einaudi” Imola, in programma martedì 30 novembre, alle ore 18, all’Hotel Molino Rosso (via Provinciale Selice 49).

Parteciperanno: Wanessa Grandi, avvocato, presidente associazione “Giovanni Codronchi Argeli”; Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Emilia-Romagna; Federico Tassinari, notaio; Silvia Villa, avvocato.

Ingresso libero, posti limitati fino alla capienza di 60 persone. Prenotazione del posto necessaria a questo link >>>>. Sarà rispettato l’ordine di prenotazione, obbligo di Green pass e mascherina.

La Codronchi Argeli è un’associazione di liberi professionisti e lavoratori autonomi e, come tutte le attività, ha vissuto gli ultimi due anni immersa in questa difficile situazione di emergenza sanitaria. “L’ultima iniziativa pubblica l’abbiamo realizzata nel gennaio del 2020, poi a causa della pandemia siamo stati costretti a restare chiusi in casa e negli uffici, impedendoci di fatto di proseguire il percorso di approfondimento pubblico sui temi d’interesse dell’associazione e della collettività – racconta Wanessa Grandi, presidente dell’Associazione Codronchi Argeli -. Questa iniziativa rappresenta la prima occasione pubblica da quel gennaio 2020, e alla luce di quanto ha colpito tutti noi, abbiamo ritenuto importante affrontare proprio il tema dei riflessi che la pandemia ha avuto sulle nostre attività”.

Wanessa Grandi, presidente associazione Codronchi Argeli

Quale l’impatto? Quali le ripercussioni? Cosa ha insegnato questo periodo? Tutte domande alle quali l’iniziativa cercherà di dare alcune risposte. “Sono convinta che accanto a tanti aspetti negativi, ve ne siano stati anche alcuni positivi, come il fatto di esserci dovuti confrontare con modalità di lavoro e di rapporti umani del tutto nuovi, mutuati e resi possibili dalle nuove tecnologie, cosa che per noi non era certo abituale – continua Grandi -. Sotto questo aspetto posso certamente dire che sono stati fatti progressi da parte delle categorie professionali”.

Il confronto sarà poi allargato anche alle piccole e medie imprese, “proprio per fare una comparazione su come questo periodo sia stato vissuto dai liberi professionisti, dai lavoratori autonomi, ma anche dai piccoli imprenditori e dagli artigiani. Non è nostra intenzione realizzare un classico convegno con oratori da una parte e pubblico dall’altra, ma, proprio per le caratteristiche anomale di questi due anni, riteniamo importante condividere le reciproche esperienze con l’obiettivo di aprire un percorso di riflessione che vada oltre l’iniziativa stessa, per verificare, anche, se e come le nuove modalità di lavoro e di approccio possano produrre effetti utili nei rapporti di lavoro e con le realtà esterne, a cominciare dalle Pubbliche amministrazioni, ma anche per superare le criticità che si sono manifestate – conclude Grandi -. Resta poi il fatto che sarà utile trovare un equilibrio tra queste nuove forme, che appaiono più agili e flessibili, e il contatto personale, che per alcuni aspetti resta unico e insostituibile”.