La rassegna teatrale di T.I.L.T. al Teatro Osservanza continua con uno spettacolo di e con Maurizio Cardillo, sabato 27 novembre alle ore 21.

“ Il sadico del villaggio” è un omaggio a Marcello Marchesi. I meno giovani ricorderanno nei tempi della Tv in bianco e nero le trasmissioni di varietà che allietavano le serate nelle case degli italiani con fior fiore di artisti dell’avanspettacolo e del teatro. I più giovani avranno l’opportunità di scoprire uno dei più grandi autori del teatro e della televisione. Il divertimento è assicurato, grazie alla bravura e alla scoppiettante abilità interpretativa di Maurizio Cardillo che cura anche la regìa con lo sguardo dello scrittore Paolo Nori.

Lo spettacolo affonda nel linguaggio caustico e corrosivo della comicità. Scrittura sferzante, umorismo dissacrante capace di tratteggiare con il sorriso piccole storie, filastrocche, aforismi, un mondo surreale in cui riconoscere “il meglio e il peggio di noi stessi”.

Nel sogno l’attore bambino vede Marcello Marchesi dentro la TV Philco in bianco e nero. È un signore di mezza età che parla senza pausa dal 1963. Un malloppo di cattiverie esilaranti. Un carosello di slogan con una proliferazione sadica di parole che rende impossibile ogni ordine. Il discorso del signore di mezza età è un flusso di incoscienza.

Smoking, scarpe di vernice, camicia bianca, papillon nero, un clima da sogno degli anni sessanta italiani che arriva fino a noi oggi, una grande prova di attore tra caroselli, aforismi, battute folgoranti che scrosciano come pioggia irresistibile.

Lo spettacolo nasce nell’ambito di “I linguaggi del comico: Marcello Marchesi” ideato da Elena Di Gioia, direttrice artistica di Agorà, su invito di Ateliersi a pensare ad un nuovo progetto di residenza per ResidenSì 2019 e dal desiderio di indagare il linguaggio spiazzante e destabilizzante proprio dell’affondo linguistico con la comicità, in particolare partendo dall’opera, non particolarmente nota al pubblico, di Marcello Marchesi (1912-1978), uno dei fondatori della comicità italiana.

Cosa significa attingere al comico e quali possono essere gli acuti e sferzanti patrimoni di riferimento?

 

Maurizio Cardillo

Maurizio Cardillo siciliano, è attore, autore, regista. Diplomato alla Scuola di Teatro di Bologna e laureato al Dams, fonda da sempre la sua ricerca teatrale su un personale crossover tra letteratura, comicità, poesia. Ha realizzato spettacoli ispirandosi ai suoi autori culto: Robert Walser, Giuseppe Berto, Thomas Bernhard, Elias Canetti, Vitaliano Brancati. In teatro ed in televisione – partecipando a numerosi varietà, tra i quali si ricorda Lupo Solitario, 1987, Italia 1 – ha spesso declinato la lezione novecentesca dell’assurdo e dell’astrazione poetica, della quale ancora si nutre. E’ stato diretto da Elio De Capitani, Gigi Dall’Aglio, Marco Bernardi, Luigi Gozzi, Nanni Garella, Andrea Adriatico, Renato Carpentieri, Elena Bucci, Paolo Billi e altri. Ha diretto (2016) Ugo Pagliai in Lettera a mio padre da Kafka per il Festival Verdi di Parma. Dal 2007 collabora stabilmente, come attore, con la Compagnia Le Belle Bandiere di Elena Bucci e Marco Sgrosso. Con questa formazione lavora negli spettacoli Hedda Gabler, La Locandiera, Santa Giovanna dei Macelli, Regina la paura, Antigone, firmati dalla regia di Elena Bucci e replicati in molti teatri italiani ed internazionali. Collabora dal 2015 con la Società dei Concerti e la Casa della Musica di Parma per la creazione di recital di poesia e musica dei quali è interprete e regista. Nella stagione 2018/19 lavora nello spettacolo L’anima buona del Sezuan di Bertolt Brecht, compagnia Le Belle Bandiere, regia di Elena Bucci, produzione Ert Emilia Romagna Teatro Fondazione e Ctb Centro Teatrale Bresciano e nella produzione de Il sadico del villaggio.

 

Marcello Marchesi (Milano, 4 aprile 1912 – Cabras, 19 luglio 1978), giornalista, autore radiofonico e televisivo, scrittore.

La sua vita privata e la sua carriera si incrociarono con le fasi salienti e i personaggi più importanti della storia italiana del 1900. Giornalista e collaboratori di giornali umoristici quali Bertoldo, Marc’Aurelio, il Tascabile di Zavattini e Omnibus di Leo Longanesi, continuando poi a scrivere programmi radiofonici per l’EIAR, poi Rai e canzoni per l’Orchestra Circolo Jazz Hot. Fu scrittore e regista di una cinquantina di testi per il teatro di rivista, interpretati da Carlo Dapporto, Walter Chiari, Ugo Tognazzi, Gino Bramieri, Wanda Osiris, Alberto Sordi. Fu sceneggiatore, insieme con Vittorio Metz, di molti dei film di Totò. Dopo un primo esordio letterario nel 1932 con la raccolta di poesie Aria de Roma, negli anni sessanta pubblicò la trilogia Essere o benessere (1962), Diario futile di un signore di mezza età (1963) e Il sadico del villaggio (1964). Tra i suoi libri figurano anche Il presente si muove, Sancta pubblicitas, Il definizionario, I cento neoproverbi, Il meglio del peggio, I libri degli scherzi, e i romanzi Il malloppo, premio per l’estate 1972, e Sette zie (1977). Tradusse per la casa editrice Mondadori alcuni dei primi albi del fumetto Asterix. Nel 1939 avviene la svolta sia per la sua carriera teatrale che cinematografica, quando conosce Macario e inizia a lavorare per lui nella la rivista teatrale Trenta donne e un cameriere e fornendo battute per quello che viene considerato il primo film comico italiano, Imputato alzatevi, grande successo di pubblico, firmato dalle redazioni congiunte di Bertoldo e Marco Aurelio, il meglio di allora. Da quel momento la sua carriera è in continua ascesa e con la rivista di Macario impara e si allena per quelli che diverranno i suoi sketch radiofonici e televisivi. Gli anni ‘50 e ‘60 saranno i suoi anni d’oro. Per la televisione scrisse e realizzò spettacoli come Il signore di mezza età, Te lo ricordi, Invito al sorriso, Ti conosco mascherina, La prova del nove, Questo sì questo no, La piazzetta, Lui e lei, Lei, lui e gli altri, Valentina, Le piace la mia faccia, L’amico del giaguaro e Canzonissima (1968 e 1972). È considerato il primo copywriter italiano, perché creò, con la nascita della televisione, più di 4.000 caroselli e notissimi slogan pubblicitari («Con quel sorriso può dire ciò che vuole», «Non è vero che tutto fa brodo», «Il signore sì che se ne intende», «Il brandy che crea un’atmosfera»).

 

La rassegna teatrale di T.I.L.T. è realizzata con il contributo del Comune di Imola e della Fondazione della Cassa di Risparmio di Imola.

 

Informazioni: [email protected], 340 5790974 (ore serali). La prenotazione è obbligatoria su tiltonline.org.

Per l’ingresso allo spettacolo sono necessari il green pass e la mascherina