Gli autori, Sante Boldrini e Francesca Spezia, se con il precedente lavoro Cip e il salice piangente, nel passare dal riso della morte al pianto della vita, hanno affrontato lo scottante tema della libertà, ora, con Rughino la tartaruga che viene dal mare (Bacchilega editore), si addentrano, in punta di piedi, nel tema della memoria.
A rappresentare la scatola dei ricordi, dentro al suo carapace, non può che essere la longeva tartaruga: sorniona, ma anche furba e all’occorrenza veloce. Personificazione di una memoria passata che, in un seppur transitorio presente, continua a rivivere un suo futuro.