Bologna. Un giro d’affari di quasi due miliardi per i regali di Natale in dicembre in regione. Il dato emerge dal focus “Il valore dell’artigianato per un regalo di Natale” del Centro studi di Confartigianato Emilia Romagna. Le festività legate al Natale modificano notevolmente le abitudini di spesa dei consumatori: considerando il triennio 2018-2020 a dicembre si registra un valore delle vendite al dettaglio superiore del 25,5% rispetto alla media annuale (+16,7% nel caso dei prodotti alimentari e +32,4% nel caso di quelli non alimentari). Le vendite al dettaglio del mese di dicembre rappresentano il 9,7% delle vendite annuali di prodotti alimentari e l’11,0% di quelli non alimentari.
“Scegliere prodotti e servizi realizzati da imprese artigiane e micro piccole imprese locali vuol dire sostenere non solo l’impresa, l’imprenditore, i suoi dipendenti, e quindi le loro famiglie, ma anche contribuire alla trasmissione della cultura cristallizzata nel sapere artigiano nonché al benessere della comunità”. Questo l’appello di Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna.
La spesa in Emilia Romagna per il Natale
La distribuzione delle famiglie e della spesa media mensile familiare sul territorio emiliano-romagnolo permette di stimare una spesa in prodotti e servizi regalabili a Natale a dicembre vicina ai due miliardi di euro. Le città con il totale di spesa più alto sono Bologna con 449 milioni di euro (2% del totale spesa nazionale e 24,3% del totale spesa regionale), Modena con 280 milioni di euro (1,2% della spesa nazionale e 15,1% di quella regionale) e Reggio Emilia con 210 milioni di euro (0,9% della spesa nazionale e 11,4% di quella regionale).
La pandemia ha impattato sul livello normale di tali azioni ma le imprese non si sono tirate indietro: alcune hanno riconvertito il proprio core business per fornire prodotti e servizi utili alle nuove richieste figlie dell’emergenza sanitaria e molte hanno offerto le proprie capacità ed anche le strutture chiuse alla attività lavorativa. “Possiamo dire – aggiunge Servadei – che il mondo artigiano e delle piccole e medie imprese è stato come un faro durante questi due anni, una luce di riferimento per le comunità e per le famiglie. Ora credo che sia possibile riconoscere questo ruolo con un semplice gesto: acquistare i loro prodotti”.
Le imprese artigiane del settore
Sono 25.199 le imprese artigiane in Emilia-Romagna operanti in 47 settori in cui si realizzano prodotti artigianali e si offrono servizi di qualità che sono collegati ai regali per il Natale, pari al 26,1% delle imprese artigiane dislocate su tutta la regione: queste imprese danno lavoro a 82.896 addetti cioè al 29,9% degli addetti dell’artigianato.
L’artigianato attivo nei settori di offerta di prodotti e servizi tipici del Natale vede come primo ambito l’alimentare, bevande e ristorazione che conta 6.647 imprese artigiane attive con 28.067 addetti. L’ambito rappresenta circa un quarto (26,4%) delle imprese artigiane attive nei settori di offerta di prodotti e servizi tipici del Natale ed il 6,9% dell’artigianato regionale mentre i suoi addetti sono il 33,9% degli addetti dell’artigianato attivo nei settori di offerta di prodotti e servizi tipici del Natale ed un decimo (10,1%) degli addetti dell’artigianato emiliano-romagnolo.
La qualità dei prodotti per i regali per il Natale
I prodotti che offre il nostro territorio regionale si distinguono per una alta qualità di produzioni e di materie prime, garantendo un’offerta enogastronomica di assoluta eccellenza. Sulla base degli ultimi dati del ministero delle Politiche agricole, Alimentari e Forestali l’Emilia-Romagna vanta 43 prodotti agroalimentari di qualità al 4 agosto 2021, posizionandosi 1ª nella classifica nazionale, seguita da Sicilia e Veneto. Nel dettaglio si contano 18 Dop (Denominazione di origine protetta) – (41,9% del totale) e 25 Igp (Indicazione geografica protetta – (il 58,1%).
Da sottolineare infine che nella nostra regione, nonostante l’incremento dei costi delle materie prime, non si rilevano ancora segnali di tensione sui consumatori: la dinamica dei prezzi al consumo per alimentari e bevande analcoliche, a ottobre 2021 rispetto allo stesso periodo di un anno fa, risulta pari al +0,9%, leggermente più contenuta rispetto a quella nazionale (+1,1%).
“Si avvicina un Natale che fortunatamente, potremo vivere con minori limitazioni rispetto ad un anno fa. Certamente la situazione è ancora pesantemente condizionata dalla pandemia, e dipenderà dai nostri comportamenti e dal nostro senso di responsabilità la possibilità di restare in zona bianca – conclude Servadei -. Alimentari, bevande, ristorazione e artigianato artistico: ciò che chiediamo come Confartigianato è che a Natale si compri e si mangi locale. Valorizziamo i prodotti della nostra tradizione che le sapienti mani dei nostri artigiani rendono unici”.