Faenza. Si è svolta lunedì 20 dicembre a Faenza – presso la sala dei Cento Pacifici – la tradizionale cerimonia di proclamazione dei vini vincitori della nona edizione della selezione enologica “Albana dèi” 2021, ideata dai curatori Carlo Catani e Andrea Spada, e organizzata dal Consorzio Vini di Romagna.

Un evento volto a valorizzare e promuovere il vitigno più identitario della Romagna al fine di diffonderne la cultura, affermandone allo stesso tempo il carattere distintivo nella ricchezza di interpretazioni dei produttori.

I 7 Albana finalisti sono stati valutati “alla cieca” da una giuria tecnica formata da importanti critici delle principali guide dei vini e sommelier e, successivamente, dal pubblico nel corso di un tour che in ottobre ha toccato alcuni dei più bei borghi e delle più rappresentative località della Romagna: Bertinoro, Castrocaro Terme, Mercato Saraceno, Brisighella, Oriolo dei Fichi, Dozza.

I vincitori

Come da tradizione, due i riconoscimenti assegnati: “Albana dèi” ai migliori Romagna Albana Docg di tipologia secco e “L’Indigeno del Cuore – premio Valter Dal Pane” ai migliori vini di tipologia secco ottenuti da sole uve Albana.

L’azienda agricola Tre Monti di Imola

Ad aggiudicarsi la prima posizione in entrambe le categorie è stata l’azienda Tre Monti di Imola, con “Vigna Rocca” 2020 nella sezione “Albana dèi” e con “Vitalba” 2020 per “L’Indigeno del Cuore”, entrambe da produzione biologica. “Vitalba” si è aggiudicata anche la seconda piazza d’onore nell’ Albana Dèi, con terzo classificato “Codronchio” 2019 di Fattoria Monticino Rosso, sempre di Imola.

Completano il podio per “L’Indigeno del Cuore” ancora “Codronchio” 2019 al secondo posto e “Vigna Rocca” 2020 al terzo.

Gli altri Romagna Albana Docg Secco finalisti sono stati: Coronilla 2020 di Bulzaga (Brisighella), Madonna dei Fiori 2020 di Marta Valpiani (Castrocaro Terme), Tantalilli 2019 di Cantina Tozzi (Casola Valsenio), Valleripa 2020 di Tenuta Casali (Mercato Saraceno). Tutti vini apprezzati sia dalla giuria tecnica sia da quella popolare, a dimostrazione dell’alto livello raggiunto e costantemente confermato negli anni dai produttori romagnoli.

(Annalaura Matatia)