In prossimità del Natale, per la rubrica letteraria “Lo scaffale della domenica”, a cura di Andrea Pagani, abbiamo pensato in questo mese di accompagnare il lettore con libri sul Natale: libri, cioè, che raccontano in modo originale, a volte tenero e festoso, altre volte stravagante e bizzarro, questa magica festività. E come sempre anche nella versione inglese! Buona lettura!

Andrea Pagani

Entrare in una storia di Agatha Christie è, ogni volta, un’esperienza prodigiosa. Per quante avventure poliziesche un lettore conosca, per quanta dimestichezza egli abbia con le cervellotiche investigazioni del mitico detective belga Hercule Poirot, per quanta intuizione egli possegga, ogni volta lo scioglimento dell’enigma lascia sconcertati, sbigottiti, anche lievemente scioccati.

Com’è possibile che il ventaglio delle soluzioni di un mistero, nelle abili doti della scrittrice inglese, sia a tal punto inesauribile e sconfinato da risultare sempre inafferrabile, al di fuori di ogni immaginazione e perspicacia?

Siamo di fronte ad una mente geniale: è questa l’unica risposta. Così geniale che anche la festa della pace e dell’armonia per eccellenza, la festa di Natale, nel vortice ingegnoso di Agatha Christie diventa una cosa nuova. E, a pensarci bene, il fatto più sorprendente è che il colpo di scena, l’omicidio e lo svelamento dell’inaspettato colpevole, avviene in un luogo chiuso, in una rigorosa unità di spazio, dentro il perimetro delimitato di una casa.

Gorston Hall, Longdale, campagna inglese. Anni trenta. Questo è il contesto della diciassettesima avventura del celebre detective Hercule Poirot, Il Natale di Poirot, pubblicato nel 1939 (in Italia nel 1940 da Mondadori, traduzione di Enrico Piceni).

La vicenda si apre con l’anziano, ricco e tirannico Simeon Lee, che in occasione della festa di Natale decide di invitare i suoi figli che non vedeva da più di vent’anni: Alfred con la moglie Lydia, George con la moglie Magdalene, il figlio scapestrato Harry, David con la moglie Hilda, la giovane figlia Jennifer, Pilar Estravados e il figlio del vecchio socio in Sudafrica, Stephen Farr.
Più tardi giunge anche il sovrintendente di polizia Sudgen per raccogliere fondi per gli orfani dei poliziotti.

Durante la cena, mentre tutti sono riuniti a tavola, il capofamiglia tiene un solenne discorso e dà la notizia ufficiale di aver cambiato testamento. È la svolta decisiva. Poco dopo, al termine della cena, i parenti sentono provenire dalla camera di Simeon un rumore di mobili rovesciati e un grido terrificante. Tutti corrono di sopra ed Harry, assieme al fratello Alfred, abbattono la porta che è chiusa dall’interno. Nella stanza viene rinvenuto il cadavere di Simeon Lee.

Un mistero in apparenza insolubile, ma non per il nostro eroe, Hercule Poirot, che dotato delle sue straordinarie “cellule grigie”, entra in scena e risolve il rebus intricato, seguendo il tradizionale percorso: interrogatori, rinvenimento delle prove, riunione finale di tutti i personaggi, resoconto, spiegazione e svelamento del colpevole.

Mai come in questo Il Natale di Poirot la Christie ha seguito così minuziosamente lo schema classico del giallo, addirittura complicando la situazione con il gioco della “camera chiusa” (com’è possibile che un omicidio avvenga in una stanza chiusa dall’interno?). Eppure dentro le griglie del classico, l’abilità della Christie riesce a lasciarci a bocca aperta, a produrre lo scarto nella tradizione, ad escogitare un brillante colpo di scena. Il tutto, ovviamente, condito con il singolare tocco di ironia del folcloristico Poirot che si permette di concludere dicendo: “La soluzione è facilissima”!

Come ogni giallo che si rispetti, si tratta di una sfida intellettuale fra l’autore e il lettore. Una raffinata partita a scacchi. E ancora una volta lo scacco matto è assicurato alla mente geniale di Agatha Christie.

(Andrea Pagani)

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A brilliant mind

Borston Hall, Longdale, the British countryside in the 30s. This is the background to “Hercule Poirot’s Christmas”, by Agatha Christie, published in 1939.

Reading Agatha Christie is always an extraordinary experience. It doesn’t matter how many detective stories you may have read, how familiar you are with the strange and tortuous Poirot’s investigations, how intuitive your mind is: the disentanglement of the enigma will always leave you bewildered, dismayed, even shocked. Sometimes.

How is such a variety of solutions even possible?

In the skillful hands of the British writer, the way forward is always elusive, out of any imagination. Christie’s mind is so gifted that also the year’s most wonderful celebration becomes something new. The most surprising plot twist, the murder and the discovery of the culprit, all these events take place in a single space unit, within the perimeter of a house.

Gorston Hall, Longdale, the British countryside in the 30s. This is the background to Hercule Poirot’s Christmas, published in 1939. The old and tyrannical Simon Lee decides to invite his long time no see sons for Christmas. This turns out to be the occasion to inform all the gathered guests that he has changed his last will. He makes his speech at dinner. Alfred and his wife Lydia, George and his wife Magdalene, Harry the troublemaker son, the young daughter Jennifer, Pilar Estravados and Stephen Farr, the old partner’s son from South Africa: everybody is listening to words that will end up in being a decisive turning point. Another character joins them a little later: a police superintendent who is collecting money for the policemen’s orphans. After a while, when the dinner is over, a noise of overturned furniture, followed by a loud scream, is heard come from Simon’s bedroom. They all rush upstairs. Harry and Alfred break down the door and Simon Lee’s corpse is there. A relevant detail: the door was closed from the inside.

It looks like an insolvable mystery but not so much for Hercule Poirot’s brilliant brain. He will find the solution in the traditional way: the questionings, the finding of the proofs, the final gathering of the guests, the report, the explanation and the discovery of the culprit. The adherence to the classical scheme of the detective story has never been so meticulous and it becomes even more complex because the murder occurs in a “closed room”. This is how Agatha Christie amazes us: she deviates from tradition. “The solution is very easy” Poirot ironically annotates.

This detective story is a refined game of chess. And Christie checkmates the reader.

(Maria Cristina Baldazzi)