Ravenna. I due imputati per il femminicio di Ilenia Fabbri, la 46enne faentina che ha lavorato per circa un anno a Imola alla concessionaria Sica, hanno ribadito quanto avevano dichiarato precedentemente il 19 gennaio davanti alla Corte d’Assise. Le loro versioni confliggono l’un con l’altra, ma uno dei due è stato piuttosto denso di particolari nella sua confessione.

Stiamo parlando del 53enne Pierluigi Barbieri, reo confesso del delitto consumatosi lo scorso 6 febbraio nella casa della donna in via Corbara a Faenza. Barbieri ha detto che c’era stata una prima proposta che gli avrebbe fatto il 55enne l’altro imputato Claudio Nanni, ex marito e presunto mandante dell’assassinio dell’ex moglie. Un’idea che Barbieri ha asserito di aver subito scartata, per compiere il delitto, ovvero quella di simulare un suicidio per impiccagione che gli pareva troppo brutta.

In Corte d’Assise, Barbieri il 19 gennaio ha esordito così: “Confermo quello che ho detto”, cominciando dall’incontro con il co-imputato Claudio Nanni,  meccanico, attraverso un amico comune conosciuto nel 2014. Tra il 2015 e il 2016 era poi andato a lavorare nell’officina di Nanni a Faenza. In tale occasione, aveva conosciuto di vista la vittima Ilenia Fabbri.

llenia Fabbri

Di lei, l’ex marito gli aveva riferito della separazione: “Mi diceva che lo martellava in continuazione. Poi mi disse che aveva trovato alcune persone per toglierla di mezzo. Nanni mi riferì che lei era andata a toccare la casa, la macchina, il mantenimento e che aveva intentato una causa nella quale aveva detto che aveva lavorato in officina senza stipendio e che lui doveva pagarle ben 500mila euro”.

Ma Barbieri non si è fermato: “Nanni mi fece vedere che la moglie entrava all’interno di un trolley che aveva acquistato. Mi aveva dato anche le chiavi dell’officina e della casa di Ilenia”. Il reo confesso ha poi parlato dei due precedenti tentativi naufragati prima del 6 febbraio: “Aveva già scavato una buca vicino a casa dove dovevo mettere Ilenia, versarle l’acido su viso e mani, ricoprire, portare via trolley e badile e farli
sparire. Lui voleva che la colpissi con un tubo di ferro che è dentro l’officina. Gli dissi: ‘ti rendi conto se la colpisco così, le sfondo il cranio e faccio un macello in casa?'”. A febbraio il piano finale:  “Mi disse: ‘mia figlia l’ho incastrata perché l’auto che le regalo l’ho già pagata quindi è obbligata ad andare a ritirarla in Lombardia con me. Gli dissi: ‘Ma tu ti rendi conto di che spettacolo troverà tua figlia?’. Rispose che non gli importava nulla, Ilenia non doveva più respirare”.

L’ex marito della vittima Nanni invece, imputato come mandante dell’assassinio, ha asserito di non avere “mai minacciata di morte la ex da La mia intenzione era farla desistere dalla causa di lavoro”. E a Barbieri Nanni ha detto di aver chiesto “se poteva fare qualcosa per intimidirla. Lui mi ha detto di fargli trovare in officina la valigia, le chiavi della casa e qualcosa per fare un buco”.