“America Latina” è il terzo film dei fratelli D’Innocenzo (Damiano e Fabio), giovani registi che in pochi anni hanno riscosso consensi nel panorama internazionale e che sono considerati esponenti di un nuovo cinema italiano, basato su riflessione e sperimentalismo.

L’ultimo film, da qualche giorno in sala, è stato presentato a settembre al festival del cinema internazionale di Venezia dove ha diviso il pubblico tra chi inneggiava al capolavoro e chi stentava a trovarne il senso.

Con lo scorrere dei titoli di testa scorre anche la macchina da presa che riprende un paesaggio desolato, di terra arida e poca vegetazione fino all’arrivo ad una villa sformata e priva di grazia, in cui abita Massimo, (Elio Germano), protagonista del film. Il tema è subito introdotto: il viaggio.

Massimo Sisti è un dentista, lo capiamo dal blu della mascherina che indossa per operare, un blu di equilibrio ma anche asettico. Ben presto si capisce che quel lato di Massimo appartiene al terreno dell’apparenza.

Il film è un thriller psicologico e indaga la figura di un uomo ma anche di un padre in crisi, di cui viene sottolineata la voglia di imporsi e di sentirsi ammirati, la mania di controllo e la paura del sentirsi escluso. Si percepisce, anche attraverso la bravura di Germano, lo spaesamento e l’inadeguatezza del personaggio di Massimo rispetto ad una realtà crudele e vorace, che, infine, è quella contemporanea.

La storia ha luogo nella villa presentata ad inizio pellicola. Il punto di svolta è la discesa di Massimo al piano sotterraneo, dove si imbatte in una ragazza legata e in fin di vita, allegoria della vulnerabilità e della verità profonda che il protagonista non vuole accettare e quindi nasconde. Il piano superiore è invece quello delle maschere; Massimo si sforza di essere medico, marito e padre perfetto, ostentando calma e superiorità. Ma il subconscio, prima nascosto, è ormai emerso e Massimo si trova in balia degli eventi: segue infatti un suo precipitare nello spaesamento, che squarcia l’apparenza e intacca sempre più la vita di chi cerca di rinnegarlo.

L’ideale si scontra con la verità e il medico, marito e padre perfetto diventa volubile ed insicuro di sé. Distruttore, come lo è stato suo padre prima di lui (con cui cerca disperatamente un dialogo che risulta però nocivo) Massimo si ritrova estraneo alla realtà che vive.

Il film è curato e avanguardistico, ogni elemento della produzione supporta il messaggio che si vuole trasmettere.

Il tema del doppio è trattato superbamente: intuizioni registiche proiettano in un’unica inquadratura, sfruttando i riflessi (su tutti, magnifico quello del protagonista nella minestra, quando si trova a tavola con la sua famiglia “perfetta”), la compresenza, almeno immaginata, di due personalità opposte.
Ancora, la regia risalta nel descrivere lo stato di ansietà con inquadrature ravvicinate che inseguono il vagare del protagonista, utilizzando anche immagini sfocate che si riallacciano al suo stato d’animo.
I dialoghi scarni, taglienti e alle volte assurdi evidenziano, così come i luoghi, lo squilibrio e l’informità dell’animo del personaggio.
La villa, di cui risalta l’enorme scalinata, manca infatti di proporzione, ha i toni di un centro di cura e permette ai D’Innocenzo uno studiato sguardo dal fuori verso l’interno, che osserva Massimo e le sue insicurezze proprio come fosse un paziente.
Infine, la fotografia è perfetta: fredda nel descrivere la realtà alienata di Maurizio, che ha sfogo soprattutto nel sotterraneo, e dolce nella finzione (incantevole lo studio, quasi barocco, delle luci nella sequenza della colazione).

America Latina è manifesto di un cinema che smuove, scomodo e disturbante, dove la linearità degli eventi propone la storia di un uomo lacerato interiormente, a cui pesa il ruolo sociale.

L’invito dei fratelli D’Innocenzo è quello di cogliere la fragilità dell’individuo attraverso la sua progressiva frantumazione, addentrandoci nella sua psiche. In questo è incisiva la locandina del film, dove la testa calva di Elio Germano, è aperta come un uovo.

(Leonardo Ricci Lucchi)