Imola. “Sento la necessità di prendere le distanze dalle misure sempre più restrittive e discriminatorie assunte dal Governo in questi mesi. Sin dalla sua introduzione, avvenuta ad agosto scorso, mi sono opposta alla certificazione verde covid 19, strumento che, ben lungi dal migliorare la situazione sanitaria, ha contribuito solamente ad aumentare le distanze tra i cittadini e a limitare, in modo sempre più stringente, le libertà dei singoli”. Con queste parole Rebecca Chiarini annuncia la sua uscita dal gruppo della Lega in Consiglio comunale a Imola aderendo poi al gruppo Misto.
“A me pare chiaro che chi ci governa abbia ben altre priorità rispetto alla salute degli italiani: basta leggere il ‘Piano nazionale di ripresa e resilienza’ che ha relegato la ‘salute’ ad ultima e meno corposa delle missioni con uno stanziamento di soli 7 miliardi di euro per potenziare il Servizio sanitario nazionale per lo più tramite la telemedicina”, continua.
E proprio sulla gestione dell’emergenza, “pretesto per portare avanti un preciso piano politico di repressione del dissenso e, non ultimo, di sempre maggiore dipendenza economica dall’Unione Europea” è maturata la decisione.
L’ex consigliera leghista sottolinea come si sia “deciso scientemente di schiacciare le libertà di chi la pensa diversamente attraverso la compressione e financo la preclusione di diritti fondamentali. In questi mesi a molti imolesi, non solo è stata negata la socialità, ma, ancor prima, il diritto al lavoro, il diritto alla retribuzione e ad un salario fondamentale. Da giurista ricordo che nel nostro ordinamento è previsto un salario minimo anche per chi commette gravissime mancanze disciplinari, anche riconducibili alla commissione di reati. A suon di approvazione settimanale di decreti governativi sempre più ricattatori, il nostro ordinamento giuridico e giudiziario è invece giunto a considerare e trattare chi legittimamente dissente addirittura peggio di chi commette un reato”.
Chiarini precisa infine come il suo dissenso non nasca all’interno della Lega imolese, ma dalle scelte del partito a livello nazionale, buon ultima la rielezione di Mattarella “anche grazie ai voti della Lega. Un Presidente della Repubblica che non solo non ha consentito al primo governo giallo-verde di nominare liberamente il ministro dell’Economia in ragione delle sue opinioni personali, ma che per ben due volte ha negato agli italiani il diritto al voto determinando un insanabile divario tra il paese e la sua rappresentanza in Parlamento. Lo stesso ha peraltro firmato, senza tentennamenti, provvedimenti normativi contrari alla stessa Costituzione di cui avrebbe dovuto essere garante. Si tratta di uno scenario politico nazionale dal quale sento l’esigenza, anche morale, di prendere la massima distanza”.
Un riconoscimento infine “ai miei compagni di gruppo, soprattutto con Daniele Marchetti, per lo spazio che mi ha sin da subito concesso, prima consentendo la mia candidatura come indipendente nelle liste della Lega, poi lasciandomi massima libertà di espressione in Consiglio comunale, senza mai censurarmi. Prendo infatti le distanze non certo dalle persone che compongono il mio gruppo, ai quali continuerò a dar il mio pieno appoggio in Consiglio comunale, ma dalla Lega nazionale, movimento al quale, come indipendente, mi sono avvicinata per la sensibilità dimostrata da alcuni esponenti sui temi economici e sovranazionali, ma che ormai ha abbandonato una linea veramente critica di opposizione e che è diventato complice di un sistema che non posso che criticare aspramente”.