Lo sviluppo delle vendite online è, da quando è cominciata la pandemia, davvero sorprendente. Si tratta di un fattore capace di salvare moltissime realtà dai pericoli legati al calo del fatturato e persino dalla chiusura. I numeri sono stati importanti nel 2021, ancora migliori del 2020 (che pure non era andato affatto male). Raccontano di un mercato che vale, complessivamente, 39,4 miliardi, con un +18% per quanto riguarda gli acquisti di prodotto e un +36% (davvero incoraggiante) per i servizi.
A fronte della nuova evoluzione dell’economia, non a caso si parla sempre più di Digital Economy, per tutte le aziende, grandi e piccole, ma anche per i professionisti, si rivela cruciale avere un sito web professionale altamente performante a cui unire la giusta strategia di marketing. Una delle più comuni è quella B2B, ma in quali casi si rivela la soluzione migliore? Ne parliamo in questo articolo.
Quando entra in gioco la strategia B2B
Il termine B2B deriva dall’inglese “business to business” e fa riferimento a tutte quelle transazioni, sia commerciali sia finanziarie, che avvengono tra un’azienda e l’altra, come nei rapporti tra un’impresa e i suoi fornitori oppure all’interno delle partnership che si verificano in uno stesso settore.
Per fare un esempio, nel caso di un brand di abbigliamento il mercato B2B riguarda gli scambi sia con gli store che acquistano i prodotti i quali si trovano poi in vendita, sia con i fornitori che realizzano i tessuti per la realizzazione dei capi, ecc. ecc.
Il mondo B2B risponde a dinamiche precise che richiede piani di marketing modulati ad arte. In tal senso sono sempre di più le realtà che scelgono di collaborare con una web agency e-commerce B2B la quale presenta competenze particolari in termini di realizzazione dei siti professionali di tipo B2B in grado di portare benefici sul fatturato. Questi non escludono uno sviluppo in un’ottica B2C, strategia di cui parliamo nel prossimo paragrafo.
B2C: che cosa significa e in cosa si differenzia dalla strategia B2B
Il termine B2C deriva anch’esso dall’inglese e sta per “business to consumer”. Si riferisce, pertanto, a quelle transizioni commerciali e finanziarie che l’azienda ha con il cliente finale. Si tratta di un mercato piuttosto ampio e spesso parallelo, più che alternativo, a quello B2B. Motivo per cui integrare i due aspetti rappresenta la prassi normale. Possiamo dire, pertanto, che B2C e B2B rappresentano due facce della stessa medaglia o meglio due aspetti dello stesso mercato.
Non esiste una strategia univoca per implementare le vendite, in entrambe le strategie, ma piuttosto, specifiche soluzioni da attuare a seconda del brand. Ogni marchio è unico, non a caso le aziende della comunicazione lavorano costantemente nella definizione e nell’implementazione della “brand identity”, dell’identità del marchio appunto, elemento da non sottovalutare mai.
Il minimo comune denominatore da cui passano tutte le dinamiche? Il sito web, al centro di tutti i processi del moderno marketing strategico sia per le attività prettamente online sia per quelle che offrono servizi anche in presenza. Ecco perché strutturarlo nei minimi dettagli significa avere fatto passi in avanti importanti.