Imola. E’ scattato il 28 gennaio 2022 alle ore 20 l’ultimo giorno utile per la domanda di iscrizione online all’anno scolastico 2022/2023 per le classi iniziali di elementari, medie e superiori statali. C’è stato quasi un mese di tempo, dal 4 gennaio, con utilizzo delle credenziali Spid, Cie o eIDAS, per scegliere la scuola per i propri figli.

Dopo due anni di scuola in pandemia, con tutti i disagi e le limitazioni degli apprendimenti, è importante ripartire con slancio e scegliere bene l’istituto scolastico.

Gli effetti del lockdown si sono fatti sentire in tutti gli insegnamenti principali: italiano, matematica e inglese, che vengono valutati ogni anno (ad eccezione del 2020 per via del Covid 19) dai test Invalsi proposti agli studenti.

In coerenza con le “Indicazioni Nazionali e le Linee guida” tali valutazioni definiscono perciò quanti sono gli studenti che raggiungono livelli di competenza adeguati in particolari momenti del loro percorso scolastico. Le prove Invalsi sono test standardizzati, ovvero uguali per tutti, basati su procedure articolate e rigorose, per gli studenti delle scuole italiane. Tutte le prove includono domande di difficoltà variabile: non è certo una scelta casuale ma si basa su un preciso modello scientifico statistico di riferimento. L’obiettivo di un test standard – come spiega l’istituto Invalsi- è quello di misurare i risultati in base a una scala di abilità molto lunga, dai gradini più bassi a quelli più alti.

In questo modo i test permettono di rilevare i livelli di apprendimento in modo aggregato (non dei singoli), secondo le classi, le scuole e gli ordini scolastici. Questo è utile per tracciare un quadro di riferimento statistico sul livello di apprendimento in Italia e confrontarlo con le altre realtà comunitarie ed europee. Le rilevazioni su scala nazionale servono anche a identificare i punti deboli del sistema di istruzione e permettono, quindi, al Miur (il ministero dell’istruzione, università e ricerca) di predisporre eventuali interventi sulla scorta di dati oggettivi.

Cosa succede a Imola? Quali sono i principali risultati emersi dall’ultima rilevazione Invalsi 2021? Gli studenti dei gradi 5 (classe quinta della scuola primaria), 8 (classe terza della scuola media) e 13 (classe quinta della scuola superiore) raggiungono i traguardi richiesti al termine dell’anno scolastico? Nel 2021 quanti studenti imolesi hanno raggiunto i livelli di competenza adeguati?

Prima di tutto occorre capire quali sono i livelli di competenza definiti dalle prove Invalsi.

Per italiano e matematica ci sono cinque livelli di competenza, che vanno dal non adeguato (livello 1) al molto buono (livello 5).

Quale grado può considerarsi adeguato? In italiano e matematica sono tali dal livello 3 al 5.

Per l’inglese invece si va al livello A1 per la scuola primaria, al A2 per le medie e al B2 per le superiori.

A questo punto, sul sito https://www.invalsiopen.it/risultati/mappa-risultati-invalsi-2021/i-risultati-2021-in-emilia-romagna/ sono visibili i seguenti risultati comunali, che fotografano anche la situazione imolese:

Inglese listening (ascolto): alla scuola primaria il 92,66% raggiunge un grado di competenza adeguato; alle medie il valore è 74,86% e alla fine del ciclo delle superiori solo il 56,98% ha un livello adeguato di competenza.

Inglese reading (lettura): alla fine della primaria è adeguato il 90,63% degli studenti; alle medie il valore è 86,94% e alle superiori solo il 64,14% ha una buona abilità in tale insegnamento.

Italiano: alla fine del ciclo delle medie ha competenze adeguate il 73,40% degli studenti delle scuole imolesi, mentre alla fine delle superiori solo il 63,42% raggiunge una buona conoscenza della materia.

Matematica: si passa dal 65,88% di competenze adeguate in terza media al 64,23% in quinta superiore.

A questo grado non eclatante di preparazione hanno contribuito i due precedenti anni scolastici passati, per una parte, in dad (didattica a distanza).

Nel 2020 ad esempio una ricerca di “Save the children” stima che sono stati persi in media 74 giorni di istruzione per ciascuno studente, un terzo dei 190 giorni medi a livello mondiale.

Questo abbassamento del livello di preparazione scolastica si può verificare a livello provinciale, nel resoconto Invalsi, attraverso la comparazione con le prove Invalsi 2018 e 2019: nella provincia di Bologna si assiste ad un calo dei livelli rispetto ai test precedenti per tutte le materie: ad esempio i ragazzi dell’ultimo anno di superiori raggiungevano un livello di competenza adeguato in italiano nel 74,6% di casi nel 2019 e tale dato si è ridotto al 60,6% nel 2021, mentre per la matematica si è passati dal 73,7% al 61,8%.

Per cercare di arginare tale “deriva” e recuperare il tempo perduto, è utile conoscere quali sono gli istituti scolastici che propongono maggiori garanzie di apprendimento.

Da diversi anni, per effettuare una scelta ponderata per l’iscrizione alle scuole superiori può essere di aiuto il sito https://eduscopio.it che compara le scuole presenti nell’area geografica di appartenenza valutando quelle che danno una marcia in più per l’università e il mondo del lavoro.

Lo studio 2021/22 è stata pubblicato da un paio di mesi e offre una ricerca molto semplice, basata sulla zona di interesse: privilegiando il percorso scolastico che porta all’università o viceversa optando per quello che porta al mondo del lavoro e individuando un raggio di km intorno al proprio luogo di partenza, viene fornito il ventaglio di scuole presenti a seconda degli istituti (licei, scuole professionali, ecc.) e degli insegnamenti di interesse (classico, artistico, tecnico, ecc.).

Nella lista vengono comparate le scuole in relazione ai risultati che i propri studenti conseguono al primo anno di università, sia come voti medi ottenuti, sia come crediti formativi e tempistiche negli esami; oppure in rapporto al mondo del lavoro si evidenziano le % di studenti che uscendo dal corso di studi hanno trovato un lavoro entro i sei mesi e la coerenza di questo con gli insegnamenti seguiti.

Uno strumento utile, così come i test Invalsi, per cercare di capire a che punto è la scuola anche a livello di singolo Comune e non solo come dato medio nazionale, incoraggiando il buon apprendimento e cercando di intervenire là dove si riscontrano carenze.

(Caterina Grazioli)