Imola. La Commissione Sanità del 1° febbraio è iniziata con un quadro a tinte assai meno fosche rispetto al recente passato da parte del direttore generale dell’Ausl Andrea Rossi.

“Scende l’incidenza d’infezione a -23%, la curva da circa due settimane va in basso, anche la trasmissabilità sta rallentando, tuttavia i valori di incidenza ancora soprattutto nelle fasce dai 10-14 anni e dai 40-44anni – spiega Rossi -. Flette anche la pressione ospedaliera, rimane purtroppo al picco la curva dei decessi che è quella che cala più tardi e prosegue positivamente la campagna vaccinale, quasi 10mila persone in una settimana, soprattutto terze dosi, ma pure 800 prime dosi nella settimana appena conclusa con il 90% della popolazione, mentre è quasi al 70% quella con ciclo completo e oltre 73mila booster. Per i bambini, continueremo sui 5-11 con il 28% di copertura circa e potrebbe sembrare un dato scarso, ma abbiamo 76 classi con sospensione della didattica con circa 2500 bambini in quarantena e non li possiamo vaccinare così come quelli che il Covid l’hanno avuto da poco e coloro che l’hanno contratto adesso. Esistono genitori esitanti e faremo una campagna con pediatri di libera scelta e medici di base. L’ultimo target a cui ci rivolgiamo sono gli over 50, sono circa 2600, chi volesse vaccinarsi può andare tranquillamente tutti i giorni con la tessera sanitaria a vaccinarsi senza prenotazioni presentandosi nei punti aperti”.

Il direttore generale dell’Ausl Andrea Rossi

Rebecca Chiarini, neo iscritta al gruppo misto, ha chiesto lumi “sulla scarsa dose di antivirali precoci nel nostro territorio della quale si è parlato, vorrei sapere quante dosi ci sono e quale protocollo sia attualmente in uso a Imola per gli anticorpi monoclonali”

Per il capogruppo della Lega Daniele Marchetti “stiamo parlando di contagi che sono ancora alti. Molti cittadini devono affrontare i continui cambiamenti di normative e decreti, novità su come automatizzare la situazione dei tracciamenti soprattutto in ambito scolastico che sta  diventando ingestibile. Quando emergono i problemi, c’è un vuoto da colmare, se c’è un provvedimento di isolamento chi deve chiamare il cittadino? O anche solamente per caricare il Green pass? Si sta cercando di installare un portale su tali situazioni e sui bisogni della gente?”

Il dottor Rossi ha risposto che: “ci sono diversi casi di linee telefoniche completamente dedicate ai casi Covid e una casella via mail che negli ultimi sei mesi ha avuto almeno ottomila contatti. Nell’ultima settimana, gran parte dei disagi si sono determinati per problemi del Ministero della Salute sul blocco e sblocco del Green pass. Riceviamo migliaia di mail e numerosissime telefonate, cerchiamo di fare il possibile. Abbiamo un protocollo che condividiamo con le Ausl bolognesi e con il Sant’Orsola che regolamenta farmaci che hanno ancora qualche efficacia, Il Remdesivir ha effetto soprattutto  per pazienti infettati in ospedale perché deve essere utilizzato precocemente, nei primi giorni della malattia. Altra parte sono le pillole  Molnupiravir , ne abbiamo avuto poche, una decina. Per il recente Paxlovid di Pfizer, speriamo di ottenerne di più. Possono rivelarsi utili per trattamenti a pazienti con caratteristiche fragili o con malattie croniche e ci stiamo preparando per tale terapia, sono armi utili integrative e non alternative al pilastro principale che rimangono i vaccini”.

La presidente della commissione Sonia Manaresi, del Pd  ha chiesto se esistono dati di confronto di vaccinazione dei piccoli 5-11 del nostro territorio con le altre Ausl della regione e ha ricordato come agli over 50, quando erano piccoli, i vaccini venivano fatti a scuola quasi come polli di allevamento: “I livelli di copertura sono bassi in tutta la regione, siano secondi dopo Modena che è sopra il 30%, mentre noi siamo al 27%, mentre peggio vanno le Ausl della Romagna, soprattutto Rimini. Lavoreremo su un coinvolgimento maggiore dei pediatri di libera scelta. Pensiamo di organizzare ulteiori occasioni di incontro fra professionisti e genitori, un altro tema è quello di sensibilizzare i sindaci e le scuole, infatti stiamo preparando un testo di una lettera da inviare a famiglie di bambini non ancora prenotati cercando di collegarci ai referenti scolastici delle scuole. C’è bisogno di dialogo e attraverso quello si può vincere qualche esitazione in più”.

Marinella Vella della Lista Cappello ha interpellato Rossi “sui decessi nella nostra Ausl, quanti sono di persone vaccinate con terza dose e se sono in persone con malattie pregresse. Inoltre, chiedo se ha sentito che ci sono persone che hanno una protezione genetica, naturale di resistenza forte contro il Covid”

Marian Teresa Merli di Fratelli d’Italia ha contraddetto la Manaresi: “Sì, è vero che per vaiolo e poliomelite, tutti noi compresi siamo stati vaccinati e tali malattie sono state debellate grazie a vaccini, ma quelli corrispondevano a criteri di efficacia e sicurezza”.

Rossi ha concluso: “Sui vaccinati con tre dosi, c’è una probabilità di morte di 5 decessi per 100mila abitanti, mentre è d 50 decessi per 100mila abitanti per i non vaccinati. Ora, è vero che fra i morti il 60% non sono vaccinati e 40% sono già vaccinati, ma bisogna guardare al denominatore, ovvero al fatto che nella nostra regione circa il 90% sono vaccinati e meno del 10% non lo sono. Se non ci fosse nessun vaccinato, i morti nella nostra Ausl invece di 40, sarebbero stati 400, ovvero 360 in più. Termino dicendo che è vero che esistono alcuni che hanno una protezione maggiore, la malattia deve essere ancora studiata meglio e la ricerca sta andando nella direzione giusta”.

(m.m.)